Le immissioni in ruolo del 2021 saranno di appena 14 mila posti, altro che 120 mila come alcuni politici continuano a chiedere. Noi di InformazioneScuola abbiamo sempre raccomandato di diffidare dai numeri sparati così a caso, se non altro per evitare poi docce fredde.
Dunque il famoso piano straordinario tanto annunciato e tanto sbandierato prevede pochissimi posti, addirittura solo 7mila perché gli altri 7 mila che si andranno ad aggiungere sono quelli “avanzati” dal concorso straordinario.
Insomma i resti dei posti ottenuti a suo tempo dall’ex ministra Azzolina tanto bistrattata da tutti e in particolare dagli stessi precari.
Sarebbe poi interessante fare un confronto proprio basato sui numeri dell’epoca Azzolina e del post Azzolina. Nel 2020 infatti la scuola ha avuto il 3,9% del PIL, circa lo 0,3% in più rispetto all’anno precedente.
Saranno sanati con il corso-concorso appena 14 mila precari
Le 14 mila immissioni in ruolo avverranno già a settembre 2021 con la famosa “sanatoria” o, a questo punto, mini-sanatoria del corso-concorso.
L’esiguità dei numeri sta scatenando il malcontento anche di quei precari che si erano lasciati sedurre dai numeri roboanti messi in giro da alcuni politici.
Il MEF giustifica tale taglio alle immissioni in ruolo al famoso calo demografico che magicamente torna in auge con il governo Draghi, come torna in auge la necessità di contenere la spesa e ancora una volta la scuola farà da Bancomat a questo punto non ci resta che augurare un caloroso ben tornato alla vecchia e cara politica.
Lavorare a scuola come docenti o come ATA
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