In un’intervista esclusiva, Aldo Mucci, segretario generale del Sindacato Generale Scuola (SGS), afferma che il futuro del Paese passa attraverso un serio investimento nell’istruzione, soprattutto nelle regioni del Sud. Secondo Mucci, le diseguaglianze sociali ed economiche si possono contrastare solo partendo dalla scuola, “la prima forma di emancipazione sociale”.
Mucci sottolinea che il Sud non deve essere visto come un fardello, ma piuttosto come una grande risorsa da valorizzare. “Il nostro Paese ‘viaggia’ su due scuole”, spiega, “con un progressivo disinvestimento nella filiera dell’istruzione da parte della classe politica. Questa situazione deve essere invertita”.
Tra le principali criticità emerse dalle visite degli ispettori del sindacato agli istituti scolastici della Sicilia, Mucci evidenzia la carenza cronica di personale ATA (Amministrativo, Tecnico e Ausiliario). “Senza questo personale, a volte non si riesce nemmeno ad aprire il portone dell’istituto”, denuncia. Inoltre, sottolinea la necessità di garantire la presenza di insegnanti e personale educativo di supporto per combattere la dispersione scolastica.
“Vogliamo presentare alle istituzioni le nostre analisi e proposte per migliorare la situazione della scuola, soprattutto nelle aree più svantaggiate del Paese”, conclude Mucci. “Il Sud non è un peso, ma una grande risorsa che va ‘pulita’ dalla mafia e dal malaffare. Per farlo, c’è bisogno di un esercito di maestri motivati e preparati”.
L’intervento di Aldo Mucci si inserisce in un dibattito più ampio sulla necessità di ridurre il divario tra Nord e Sud del Paese, partendo dalla scuola come motore di sviluppo e di coesione sociale. Una sfida cruciale per il futuro dell’Italia.
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