Scuola Bene Comune ( SBC) Scuola&Politica e Noi Scuola chiedono ai Sindacati rappresentativi di firmare il contratto nazionale parte economica nelle condizioni date secondo la legge di bilancio 2025 di prossima approvazione e scongiurare l’ennesimo salto del triennio di validità per aprire subito nuova trattativa sul prossimo 2025/27.
Le ragioni sono note a tutti, se guardiamo all’ultimo rinnovo contrattuale 2019/2021 e quindi con scadenza 31 dicembre 2021, che non ha prodotto nessun risultato fino a dicembre 2022, quando si è materializzato dopo un intero anno con le stesse risorse della legge di stabilità del 2021, salvo una piccola aggiunta di 300 milioni nel 2022, che era comunque in preventivo già su altre finalità nel bilancio 2021.
Il precedente di firmare dopo un anno dal triennio, se si dovesse ripetere, rischia di portare il triennio previsto a quattro anni, anche questo già accaduto nel passato rispetto al rinnovo biennale che è diventato triennale nel tempo e alla ripresa dei rinnovi contrattuali nel 2016 dopo il blocco del governo Monti. Si è chiuso appena in tempo il 2016/2018 con aumenti a regime (cioè a fine periodo) nella media di 40 euro netti per il personale della scuola, si è chiuso nel 2022 il contratto 2019/2021 sforando il triennio e con la stessa cifra media di aumento più il recupero anticipato dell’indennità di vacanza contrattuale rivalutata ad iniziativa del governo e uno dei grandi Sindacati che non ha firmato.
Stiamo per assistere allo stesso film del 2021 in presenza di uno stanziamento analogo nella legge di bilancio in approvazione che porterebbe ad un aumento lordo medio del 6% degli stipendi del personale scolastico e non vediamo alcuna disponibilità unitaria dei Sindacati firmatari a chiudere la partita subito, e ci sono uguali condizioni per i gruppi dirigenti degli stessi Sindacati che, solo per accenni, dobbiamo elencare negli interessi comuni e alcune differenze evidenti che ci inducono a temere di rivedere lo stesso scenario del 2021.
Intanto, sono titolari per la firma del contratto solo sei Sindacati: la Cgil, l’Uil, la Cisl, lo Snals, la Gilda, l’Anief nell’ordine della rappresentatività. La Uil non ha firmato il contratto 2022 riferito al triennio 2019/21, gli ultimi scioperi sono stati proclamati solo da Cgil e Uil con il 6% del personale scuola che ha partecipato, la Gilda non ha aderito pur dichiarando di condividere le rivendicazioni soltanto perché lo sciopero scuola era all’interno di uno sciopero generale e non specifico scuola, l’Anief ha fatto un suo sciopero con la partecipazione dello zero virgola, la Cisl e lo Snals hanno ormai deciso di rinunciare agli scioperi.
Tutte queste sigle e ciascuna di loro sono interessate al rinnovo primaverile delle RSU, fotocopia di quanto è avvenuto nel 2022 e molti ritengono sia stato questo il motivo dell’inutile tira e molla con il governo per sforare sul triennio 2019/2021.
Il quadro politico non aiuta per le posizioni del governo che in questo momento ha una solida maggioranza parlamentare e per la stessa opposizione che sulla legge di bilancio fa una critica generale che non focalizza comunque sulla scuola pubblica a sufficienza ed è costretta a rimanere ancorata a scelte simili ad oggi effettuate quando è stata maggioranza di governo. Per tutte queste ragioni Scuola Bene Comune, Scuola&Politica e Noi Scuola chiedono ai Sindacati preposti alla firma del contratto nazionale collettivo di lavoro di firmare con immediatezza e rinviare per ogni altra rivendicazione al nuovo contratto 2025/2027 di cui si dovrebbe parlare già dal mese prossimo alla riapertura delle scuole di gennaio 2025.
Libero Tassella e Gianfranco Scialpi SBC
Salvatore Salerno Scuola & Politica.
Valerio Cai Sindacato Noi scuola