Il pensiero divergente è visto dalla comunità scientifica come una benedizione, una fonte di creatività e innovazione. Tuttavia, può anche rivelarsi ‘disturbante’, specialmente nei contesti in cui l’acquiescenza e la conformità sono predominanti. Questa dualità diventa evidente in molte situazioni, dall’ambiente lavorativo alla sfera educativa, dove le idee divergenti possono mettere in crisi le strutture esistenti e svelare rigidità nelle dinamiche di relazione.
Nel mondo del lavoro, ad esempio, il pensiero divergente è fondamentale per l’innovazione. Le aziende che incoraggiano feedback e idee non convenzionali spesso riescono a sviluppare soluzioni originali e a distinguersi nel mercato. Tuttavia, questa stessa creatività può essere vista come una minaccia da coloro che temono il cambiamento o che presentano difficoltà nel generale contesti ‘orizzontali’ che riconoscono il valore di ognuno. I dipendenti che pensano in modo divergente possono trovarsi in difficoltà, affrontando resistenze e critiche da parte di colleghi o superiori che preferiscono mantenere lo ‘status quo’. La paura di rompere con le tradizioni consolidate può soffocare l’innovazione e il progresso.
In ambito educativo, la situazione è simile. Il sistema scolastico tradizionale tendeva a premiare la memorizzazione e l’applicazione di formule standard, escludendo spesso approcci più aperti e creativi. Questo approccio rigido favoriva un ambiente in cui il pensiero divergente era percepito come qualcosa di scomodo piuttosto che un’opportunità di crescita, quale esso è senza alcun dubbio. Il rischio era quello di formare individui poco inclini a mettere in discussione le norme e le opinioni consolidate.
Inoltre, il pensiero divergente può disturbare le dinamiche sociali. Le persone che osano sfidare le convenzioni, che pongono domande o che si rifiutano di seguire il “gioco” possono essere percepite come ribelli, polemiche o problematiche. Questo porta a tensioni nei rapporti interpersonali e può portare a conflitti all’interno della comunità. In un mondo che spesso premia la conformità, coloro che pensano diversamente rischiano di essere discriminati.
Eppure, è proprio questa difficoltà che rende il pensiero divergente così prezioso. È attraverso la sfida al pensiero convenzionale che si aprono nuove strade, che si sviluppano idee innovative e che si arricchisce il dibattito collettivo. C’è bisogno di creare spazi sicuri e accoglienti in cui le idee divergenti possano essere esplorate e discusse senza timore di giudizio. Allo stesso modo, l’educazione, la scuola e il mondo del lavoro dovrebbero incoraggiare la curiosità e la creatività.
In definitiva, il pensiero divergente è una forza potente e necessaria per il progresso. Sebbene possa disturbare gli equilibri esistenti, è essenziale per stimolare la crescita personale e collettiva.
Autrice Alfonsina Ventola
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