Gentile Redazione,
scrivo per segnalare il paradosso degli educatori comunali no vax. Sono una docente e lavoro in una scuola superiore di secondo grado di Torino. Sono una docente di sostegno obbligata alla vaccinazione pena la sospensione dal servizio. Io e tutti i miei colleghi non ci siamo sottratti ai doveri, anche chi era un po’ più scettico lo ha fatto. Nessuno di noi può sostenere la sospensione dal servizio senza stipendio.
Se per noi è in vigore l’obbligo vaccinale, non lo è per gli educatori comunali che quotidianamente entrano in classe e svolgono la loro mansione con un semplice tampone.
Spesso lavorano a stretto con allievi disabili fragili, qualcuno anche immunodepresso.
Ci chiediamo se tutto ciò ha senso e se non è il caso di intervenire per colmare questo gap che rischia di diventare anche molto pericoloso. La variante Omicron è molto contagiosa e va arginata, ma se non si prendono provvedimenti rischiamo di portarla nelle scuole e fra i banchi.
Maria Luisa – TO
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