Il nuovo anno scolastico inizia con un dato allarmante, all’appello mancheranno 110 mila studenti

110mila studenti in meno è un dato allarmante che dovrebbe far riflettere tutti, ad iniziare dalla politica. Nonostante l’organico della scuola, così come ha rassicurato il ministro resta invariato, l’accento va posto sul dato demografico che continua a preoccupare.

Il ministro dell’Istruzione Valditara ha anticipato i numeri sul nuovo anno scolastico che partirà a settembre, annunciandoli al Meeting di Rimini. Gli studenti saranno circa 110mila in meno rispetto allo scorso anno ma nonostante ciò l’organico docente rimarrà invariato.

Questo a dimostrazione della volontà del ministero di non lasciare indietro nessuno e garantire un’offerta formativa di qualità anche in un momento demografico complesso. Valditara ha inoltre presentato un’importante innovazione: la sperimentazione nazionale del nuovo modello formativo 4+2, che debutterà in 172 istituti tecnici e professionali.

Tale modello prevede quattro anni dedicati allo studio delle basi scientifiche e tecnologiche comuni a diverse professioni, seguiti da due anni di specializzazione scelti dagli studenti. L’obiettivo è colmare il gap tra competenze richieste dal mondo del lavoro e quelle possedute, vista la presenza di oltre un milione di posti vacanti.

Un altro punto focale annunciato dal ministro è il rafforzamento dell’orientamento in uscita dalle superiori, con la conferma dei 40mila docenti-tutor per accompagnare gli studenti nelle scelte post-diploma. Un investimento importante per agevolare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro e per permettere ai giovani di individuare la strada formativa più adatta alle proprie ambizioni e attitudini.

Il ministero, in conclusione, punta sull’innovazione didattica e sull’accompagnamento degli studenti per colmare il divario tra formazione e professioni, cosa necessaria in un contesto economico in rapida evoluzione.
Poco o nulla invece si sta facendo per il drammatico calo demografico.

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