La domanda intanto è ci sono allevi facili? Probabilmente no, perché gli allievi sono tutti “difficili” perché ciascuno diverso dagli altri, perché ognuno di loro ha un vissuto diverso, interessi diversi e arriva da una famiglia diversa, ma l’idea del docente tutor non è da respingere in toto, ma piuttosto occorre comprenderne il senso e come sarà impiegato nelle classi.
Non dovrebbe trattarsi di un docente con super poteri ma una sorta di docente di “sostegno” per casi difficili con rapporto 1/1 o 1/2… Dovrà avere una formazione ad hoc proprio per accompagnare gli studenti nel loro percorso di studi. Non sarà di livello superiore rispetto agli altri, ma farà da mediatore nel team di lavoro tra insegnanti e famiglie. Così come fanno i docenti di sostegno da sempre.
Nelle scuole arriva il docente tutor per gli allievi difficili?
Ricapitolando, il docente tutor sarebbe un docente di ruolo che avrebbe il compito di seguire un numero limitato di studenti, in modo da poter offrire un supporto personalizzato e attento alle esigenze individuali di ogni studente. Il docente tutor sarebbe inoltre responsabile della comunicazione con le famiglie degli studenti e della collaborazione con gli altri docenti della scuola per garantire il massimo successo scolastico degli studenti.
La proposta di istituire il docente tutor è stata accolta con favore da molti, in quanto potrebbe contribuire a migliorare il sistema scolastico offrendo un supporto personalizzato agli studenti. Tuttavia, alcuni commentatori hanno espresso preoccupazioni riguardo all’impatto che il docente tutor potrebbe avere sulla gestione del tempo dei docenti e sulla loro capacità di insegnamento. Inoltre, alcuni temono che il docente tutor potrebbe creare disuguaglianze tra gli studenti, a seconda delle risorse e del supporto individuali disponibili.
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