Palazzo Chigi costretto a fare marcia indietro sui finanziamenti ai partiti dopo la mossa del Quirinale
Il governo tenta di aumentare in modo significativo i finanziamenti ai partiti politici, ma il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella blocca il tentativo. Attraverso una riformulazione di un emendamento al decreto Fisco, l’esecutivo voleva raddoppiare la quota del 2 per mille dell’Irpef destinata ai partiti, portandola a 42,3 milioni di euro a partire dal 2025. Inoltre, intendeva far sì che le quote di chi non esprime una preferenza fossero distribuite in automatico in proporzione alle scelte espresse dagli altri contribuenti, seguendo il modello dell’8 per mille.
Tuttavia, il Quirinale è intervenuto fermamente, rilevando diverse criticità nella proposta del governo: la mancanza di omogeneità rispetto alle materie contenute nel provvedimento, il fatto che una riforma del genere richiederebbe una legge ad hoc e non può essere inserita in un decreto, e l'”impatto notevole” che il cambiamento avrebbe sulle finanze pubbliche e sui fondi che derivano dalle scelte dei cittadini.
Secondo gli ultimi dati del Ministero dell’Economia e delle Finanze, nel 2022 i partiti hanno ricevuto poco più di 24 milioni di euro attraverso il 2 per mille dell’Irpef, con il Partito Democratico che ha raccolto circa il 30,45% del totale, seguito da Fratelli d’Italia (19,94%) e il Movimento 5 Stelle (10%).
L’emendamento riformulato dal governo intendeva anche coprire integralmente le scelte effettuate dai contribuenti, che quest’anno hanno superato i 28 milioni di euro. Tuttavia, il senatore di Articolo Uno-Movimento Democratico e Progressista, Tino Magni, si era già detto pronto a ritirare la propria proposta, mentre il Partito Democratico attendeva gli sviluppi dei lavori sul decreto Fisco. Il Movimento 5 Stelle, attraverso l’ex ministro Stefano Patuanelli, aveva denunciato il “colpo di mano del governo” e annunciato un’opposizione “con tutte le forze”.
Alla fine, l’intervento del Presidente Mattarella ha sventato il tentativo del governo di aumentare in modo significativo i finanziamenti ai partiti. Ora resta da vedere se l’esecutivo deciderà di ritirare la proposta o se cercherà di riproporla in un secondo momento.
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