Nonostante gli appelli a ridurre la dipendenza dai combustibili fossili per contenere i costi energetici e difendere l’ambiente, il governo starebbe valutando una manovra che potrebbe far infuriare molti automobilisti. Secondo il Piano Strutturale di Bilancio presentato dal MEF, infatti, tra le opzioni sul tavolo vi sarebbe un riallineamento delle accise sul gasolio a quelle della benzina, con il rischio di un maxi rincaro sul prezzo finale al distributore.
L’esecutivo vorrebbe così redistribuire 2 miliardi di euro entro il 2025 tagliando i “Sussidi Ambientalmente Dannosi”, ma la reazione delle associazioni dei consumatori non si è fatta attendere. Secondo le stime di Assoutenti, l’aumento potrebbe tradursi in una “stangata” da oltre 3 miliardi di euro sulle famiglie, in un momento di grave crisi economica.
Già oggi le tasse pesano per oltre la metà sul prezzo del carburante, superando di gran lunga la media UE. Un ulteriore rincaro rischia di mettere in ginocchio molte attività che ancora dipendono fortemente dal trasporto merci su gomma. Prima di adottare simili provvedimenti, il governo dovrebbe valutare in maniera accurata gli effetti sull’economia reale e sostenere con più decisione la transizione verso soluzioni di mobilità più sostenibili ed efficienti.
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