Il governo Meloni ha varato una manovra che prevede nuovi tagli al sistema educativo italiano, compromettendo ulteriormente il diritto all’istruzione e alla conoscenza. A denunciarlo è Giuseppe Buondonno, responsabile scuola di Sinistra Italiana, che critica duramente le scelte dell’esecutivo. “Stiamo assistendo una situazione insostenibile: migliaia di insegnanti verranno tagliati, con oltre 250.000 precari che rischiano di rimanere senza certezze. Inoltre, i tagli colpiscono duramente università ed enti locali, mentre miliardi vengono spesi per armamenti e agevolazioni a favore degli evasori e dei super ricchi”, ha dichiarato Buondonno.
Il quadro delineato da Buondonno mette in luce un problema di lungo corso: la scuola italiana è da tempo sotto pressione, e ora, con queste nuove misure, la situazione rischia di precipitare. Di fronte a questo scenario, Buondonno invita il mondo della scuola a reagire con fermezza. L’occasione per farlo sarà il 31 ottobre, quando la Flc Cgil ha indetto uno sciopero nazionale per rispondere a quella che definisce una “vera e propria aggressione” al settore.
Secondo Buondonno, però, la reazione non deve limitarsi alla scuola: “È fondamentale che tutta la società italiana prenda posizione. L’attacco alla scuola è un attacco diretto alla democrazia e al futuro delle giovani generazioni”, ha concluso.
L’appello di Buondonno suona chiaro: è il momento di agire per difendere l’istruzione e il diritto al sapere, pilastri fondamentali per garantire un futuro migliore alle prossime generazioni.
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