Come riportato da diverse fonti governative, il disegno di legge di bilancio 2023 introdurrà un tetto massimo alle detrazioni modulato in base alla composizione del nucleo familiare. Si tratta di un primo assaggio del “quoziente familiare”, uno strumento che mira a riconoscere il peso del carico familiare attraverso un sistema di detrazioni personalizzate.
L’obiettivo è razionalizzare e rendere più equo il sistema tributario, riconoscendo che il costo della vita aumenta proporzionalmente al numero di componenti. Tra le ipotesi al vaglio, anche l’abbassamento della soglia di reddito oltre la quale le detrazioni decalano al 19%, attualmente fissata a 120.000 euro.
Il rimodellamento delle detrazioni fiscali in base al nucleo familiare rappresenta una primo passo verso l’introduzione del “quoziente familiare”
Oltre alla rimodulazione delle detrazioni, la manovra introdurrà anche l’assegno unico universale per i figli, rafforzando così il sostegno economico alle famiglie. Un’altra misura attesa è l’estensione della decontribuzione per le lavoratrici madri con 2 o 3 figli alle partite IVA, con l’obiettivo di promuovere la natalità e la conciliazione famiglia-lavoro.
Si tratta di cambiamenti strategici per rendere il fisco italiano più equo e attento alle esigenze delle famiglie, favorendo la ripresa demografica del Paese. Lo strumento del “quoziente familiare” potrebbe essere dunque destinato a diventare centrale nelle future riforme dell’Irpef.
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