Il Governo ha promesso all’Unione europea nel nuovo Piano strutturale di bilancio di adeguare progressivamente l’età di pensione all’aspettativa di vita sempre crescente degli italiani.
L’obiettivo è ritardare l’addio al lavoro per rispettare il patto di stabilità. Ma come raggiungerlo senza stravolgere la Legge Fornero?
Nonostante i requisiti per la pensione di vecchiaia siano stati alzati oltre 10 anni fa, in Italia si va ancora in pensione tra i più presto d’Europa. Tuttavia, le modifiche conservatrici della normativa attuale potrebbero rivelarsi impopolari. Il Governo potrebbe introdurre incentivi come bonus per chi decide di rimanere al lavoro oltre i 67 anni, come già avviene nella PA.
Le pensioni e il lavoro più a lungo: il piano del Governo per rispettare le regole Ue
Ma cosa ha promesso esattamente l’esecutivo a Bruxelles? Nel nuovo Piano strutturale di bilancio, l’Italia si è impegnata a ridurre progressivamente il debito/PIL al 134,8% e il deficit/PIL al 7,4%, ben oltre i limiti UE del 60% e 3%. Obiettivi da raggiungere in 7 anni, prorogabili a 10, considerando che la spesa pensionistica è la voce più onerosa del bilancio statale, pari ai 322 miliardi annui e destinata ad aumentare fino al 17% del PIL nel 2040.
Incentivare la permanenza al lavoro con bonus sembrerebbe una soluzione “soft” per prolungare la carriera senza stravolgere le norme esistenti, aiutando nel contempo il Governo a rispettare gli impegni presi con l’UE in tema di sostenibilità dei conti pubblici.
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