Roma, 11-11-2013 – La questione dei costi associati ai nuovi percorsi abilitanti, TFA, per la scuola secondaria, regolamentati dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM), ha sollevato un diffuso malcontento tra gli aspiranti partecipanti, principalmente a causa del tetto massimo fissato a 2.000/2.500 euro.
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TFA abilitante e ISEE 2023
Tale cifra è stata ritenuta insostenibile da molti, nonostante la possibilità di ammortizzare la spesa attraverso il voucher da 500 euro della carta del docente per coloro che possono beneficiarne. In questo contesto, alcuni atenei sembrano progettare una riduzione dei costi in relazione all’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE).
Il DPCM delinea chiaramente i costi massimi dei percorsi, suddividendoli in base ai crediti formativi universitari (CFU) o ai crediti formativi accademici (CFA) necessari. In sintesi, il quadro finanziario è il seguente: 2.500 euro per i corsi da 60 CFU/CFA, 2.000 euro per quelli da 30 CFU/CFA e 150 euro per le prove finali. L’articolo 12 del DPCM specifica che i costi massimi sono a carico dei partecipanti, compresi i vincitori dei concorsi, secondo le disposizioni del decreto legislativo.
Costo del TFA abilitante contestato dai precari
Fin dalla pubblicazione del DPCM, sono emerse diverse petizioni online, sostenendo la necessità di ridurre i costi dei percorsi abilitanti o, almeno, di introdurre agevolazioni economiche. Sebbene non ci siano certezze al riguardo, sembra che alcuni atenei stiano valutando l’adozione di una soglia ISEE per determinare le riduzioni dei costi. Secondo Sonia Cannas, docente ed esperta di diritto scolastico, diverse associazioni studentesche hanno sollevato la questione, trovando sostegno tra vari docenti universitari. L’attesa è ora rivolta agli sviluppi futuri, con la speranza che questa proposta venga adottata universalmente da tutte le università e istituzioni AFAM.
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