Nonostante le critiche, gli attacchi sessiti e il tentativo di deligittimazione da parte dell’opposizione, la ministra Azzolina è andata avanti mettendo davanti a tutto ed a tutti la scuola. E’ riuscita a metterla al centro dell’agenda politica, finanziandola e ammodernandola anche negli arredi.
I banchi a rotelle presi a pretesto per attaccarla non l’hanno scalfita. E’ consapevole che terminato il suo mandato lascerà una scuola migliore rispetto a come l’ha trovata. Arredi nuovi, strumenti didattici digitali ed innovativi, PC e tablet per gli studenti meno abbienti, risorse alle scuole come non se ne registravano da decenni e tanti progetti per portare a casa le risorse del recovery fund. Si mormora il Ministero dell’Istruzione sia uno dei pochi ad aver lavorato a testa bassa per riuscire nell’impresa e pare abbia centrato tutti gli obiettivi.
La ministra Azzolina, ormai è chiaro a tutti, non frequenta i “salotti capitolini” e dicono non si serva nemmeno di quelli del Ministero dell’Istruzione. Arriva alle 7:30 ed esce a tarda sera, le sue giornate sono segnate dal duro lavoro.
E i risultati si vedono, il lavoro paga sempre così come paga la serietà nel perseguire un progetto.
Sacrifici riconosciuti anche dal Corriere che oggi l’ha inseritita nella classifica delle 110 donne che hanno segnato il 2020 e dal Foglio che le ha dato un voto altissimo: 10 e un giudizio degno di nota: “molto determinata a lasciare le scuole aperte, è un ottimo ministro della Pubblica Istruzione. Va senz’altro riconfermata. – e addirittura si legge – buone possibilità per lei di diventare la prima donna primo ministro in Italia”.
Insomma, nonostante ancora qualcuno sui social si ostini a screditarla, la ministra Azzolina con il duro lavoro sta domostrando di essere non solo all’altezza del ruolo che sta rivestendo, ma di essere uno dei politici attuali fra i più credibili e coerenti. Ha saputo affrontare, fra tante difficoltà, un’emergenza pandemica senza precedenti e lo ha fatto con piglio di donna delle istituzioni, tutta d’un pezzo.
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