I tagli di organico e le classi pollaio le dobbiamo a Mariastella Gelmini commissariata all’epoca dal ministro Tremonti, potento ministro del governo Berlusconi.
Vi ricordo che quel governo bloccò la progressione di carriera degli insegnanti e noi perdemmo uno scatto che ormai non sarà più recuperato.
Ricordo altresì che nel 2009 un’immissione in ruolo venne barattata con un contratto estivo in cui Cisl, Uil Rua, Snals e Gilda che avevano tubato con Tremonti al teatro Quirino, ad eccezione della Flc di Domenico Pantaleo cedettero sul raffreddamento della progressione di carriera iniziale, unificando il primo e il secondo gradone.
In quei governi c’era la Lega di Bossi dove già c’era il giovane Salvini e il partito di Fini dove c’era allora la giovane Meloni , vhe divenne anche ministro, e naturalmente FI con la Ministra e un certo Bocchino, che ritroveremo poi in tempi recenti nell’inchiesta Romeo, e che allora era capogruppo alla Camera per FI per cui fece il suo rituale discorso di voto a favore di una legge scellerata con cui la scuola pagò il più alto contributo alle finanze dello Stato per la crisi economica .
Poi venne il PD di Renzi e la legge 107, che fu una riforma che andò a configurare l’aziendalizzazione della scuola, la sua forte dipendenza dall’esecutivo e la creazione della figura del DS manager con un’organizzazione piramidale dell’organizzazione scolastica, il docente come impiegato che esegue la didattica di Stato molto prescrittiva , la formazione di quadri intermedi , la gestione del DS degli organici, delle retribuzioni accessorie su base premiale e dell’ offerta educativa da dare alla sua scuola azienda. Insomma una privatizzazione di Stato. Ora queste due riforme nell’altrrbarsi dei governi sono restate intatte.
Libero Tassella
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