Reclutamento: i precari non vogliono sanatorie – Stabilizzazione automatica dei docenti precari che hanno maturato 36 mesi di servizio, ma non chiamatela sanatoria, “i precari – sottolineano – non vogliono alcuna sanatoria ma solo l’applicazione della dir. UE 70/1999, sulla quale lo Stato è totalmente inadempiente e per cui è stato già sanzionato. Pertanto dovrebbe essere lo Stato a sanare la sua posizione. Ma questo il nuovo governo lo sa, tanto da fare della #stabilizzazione un cavallo di battaglia della campagna elettorale, rivelatosi poi vincente. Un ministro o l’altro che sia, dovrà tener fede al patto con gli elettori e rispettare il programma proposto dalle forze politiche vincitrici”.
Il nuovo reclutamento dei precari
Ma rischiano di rimanere delusi, il prossimo ministro di Viale Trastevere, almeno quello più accreditato, è contrario ad ogni forma di stabilizzazione automatica e così come hanno fatto i suoi predecessori intende puntare sui concorsi selettivi così come prevede la Costituzione Italiana.
Si tratta di una doccia fredda per tutti, ma ancora non è detta l’ultima parola, il reclutamento potrebbe cambiare, anche la Costituzione potrebbe essere riformata, ma i tempi si sa sono lunghi e i precari, in particolare quelli storici, chiedono con forza che le forze politiche che hanno vinto le elezioni rispettino gli impegni presi.