Dopo aver designato i docenti che svolgeranno l’anno di prova, i collegi docenti delle scuole italiane iniziano ora a nominare anche i tutor che li affiancheranno e supporteranno nel loro inserimento nel mondo della scuola. Ma quali sono esattamente i compiti di un tutor neoassunti e cosa prevede il ministero come riconoscimento per questo importante ruolo? Scopriamolo insieme.
In primo luogo, va detto che il tutor deve appartenere alla stessa classe di concorso del docente in prova o almeno essere abilitato per una classe affine. Tra i requisiti richiesti spiccano poi esperienze didattiche di successo, competenze culturali solide e attitudine al counseling e al mentoring.
I compiti principali di un tutor, secondo quanto stabilito dal DM 226/2022, consistono nell’accogliere il neoassunto e favorirne l’integrazione nella scuola, nel fornire ascolto, consulenza e supporto per migliorare le metodologie didattiche, ma anche nell’effettuare reciproche osservazioni in classe. Ulteriori attività possono essere la costruzione di materiali didattici e l’ideazione di percorsi di apprendimento innovativi.
Dal punto di vista economico, il ministero riconosce al tutor un compenso nell’ambito dei fondi per il Piano dell’Offerta Formativa. Inoltre, l’attività svolta viene certificata e inserita nel curriclum per una valorizzazione delle competenze.
In sintesi, il ruolo del docente tutor neoassunti è fondamentale per accompagnare con consigli ed esempi concreti i colleghi alle prime armi: scopriamo come questo difficile ma gratificante compito viene riconosciuto dalle norme ministeriali.
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