Lettera alla Redazione
INFORMAZIONESCUOLA.IT
Oggetto: Servizi di insegnamento svolti nella Terza Area Professionalizzante degli Istituti Professionali, validi (o non validi) ai fini del punteggio nelle graduatorie docenti di cui all’Ordinanza n. 60 del 10 luglio 2020
Salve,
seguo spesso il vostro Sito Web, ne apprezzo la puntuale trattazione di tematiche importanti e la chiarezza degli articoli. Ho deciso di scrivere alla Redazione per un parere in merito ad una questione per la quale nessuno di chi ho contattato ha saputo darmi una risposta ufficiale e certa.
Sono un docente ITP (Insegnante Tecnico Pratico) precario, attualmente in Terza Fascia che in passato ha lavorato 10 anni con docenze in corsi sull’impiantistica elettrica nell’ambito della “terza area professionalizzante” denominata progetto ’92 in alcuni Istituti Professionali.
La Terza Area era un percorso formativo biennale nato negli anni novanta, rivolto agli studenti delle classi quarte e quinte degli Istituti Professionali che acquisivano nozioni tecniche e operative legate alla realtà lavorative.
La Terza Area poi nel 2005 si è trasformata nell’Alternanza Scuola Lavoro.
Il rapporto contrattuale con gli Istituti Professionali è sempre stato di tipo a “prestazione d’opera di diritto privato” ed essendo all’epoca “libero professionista” e all’atto del pagamento rilasciavo alla scuola una fattura.
Tali prestazioni nella precedente domande di inserimento/aggiornamento graduatoria erano contemplate e quindi valutabili come “altre attività di insegnamento” con valutazione ridotta a ¼ del punteggio previsto per il servizio specifico e andavano calcolati solo i giorni di servizio effettivamente svolto (non l’intero periodo contrattuale).
Ora con la nuova Ordinanza n.60 sono piombato nel dubbio e nello sconforto.
Non essendo più presente l’opzione di valutare le “altre attività di insegnamento” in modo generico
pensavo di inserire gli incarichi per l’intero periodo (da data di inizio a data di fine di ciascun contratto) nella domanda di rinnovo delle graduatorie inquadrandoli come servizi:
C.1b) Nell’ambito di percorsi in diritto/dovere all’istruzione di cui all’articolo 1, comma 3, del decreto legislativo 15 aprile 2005, n.76 relativi al sistema di istruzione e formazione professionale purchè nel caso di predetti percorsi, il relativo servizio sia stato svolto per la tipologia di posto o gli insegnamenti riconducibili alla specifica classe di concorso.
Nel mio caso specifico la classe di concorso non era espressamente indicata nei contratti ma senza dubbio riconducibile a quella del laboratorio di elettrotecnica.
Il tutto per ottenere punteggio come insegnate tecnico pratico B-15.
Poi il dubbio che i miei contratti non facessero parte dei percorsi diritto-dovere definiti nel D.L 76/2005 ma basati su una normativa precedente che comunque si è evoluta, ha prevalso e purtroppo ho deciso di escluderli dalla domanda rinunciando a decine di punti in graduatoria.
Perché se tale inserimento fosse stato riconosciuto inopportuno avrebbe messo a rischio il punteggio acquisito e in caso di mancata validazione da parte della scuola di prima assunzione avrebbe determinato, magari dopo mesi di lavoro, il mio licenziamento e l’impossibilità di essere chiamato per nuovi incarichi fino alla rettifica ufficiale.
Secondo il Vostro autorevole parere questi miei servizi sarebbero stati valutabili e potevano essere inseriti senza rischi, oppure ho fatto meglio ad escluderli?
Grazie per la Vostra autorevole risposta.
Cordiali Saluti
p.s.
Vi prego di inviarmi l’eventuale risposta/articolo oltre che come pubblicazione anche in email.
Sassocorvaro Auditore, 24/08/2020.
A nostro parere il servizio non poteva essere valutato perché non specifico su classe di concorso e nemmeno regolato da contratto incarico/supplenza.
I testi per prepararsi al concorso ordinario 2020