Gli insegnanti francesi se scioperano lo fanno in massa, ( scioperi del 70%) essi hanno capito che per conquistare un diritto bisogna lottare, scendere in piazza, per difendersi da scelte imposte dal governo , che bisogna attaccare e non restare inermi, per ottenere qualcosa bisogna attivarsi.
Si dice che i francesi sono così perché hanno fatto nel 1789 una rivoluzione, io credo che hanno raggiunto nel tempo la maturità che è propria di un cittadino. Tutto qui.
Gli i insegnanti italiani sono passivi, preferiscono subire o trovare accomodamenti e compromessi vari, preferiscono la furbizia, non affrontare i problemi ma aggirarli, ma soprattutto credono che tutto gli sia dovuto, si autoassolvono , fanno le vittime e danno la colpa agli altri.
Non hanno mai fatto una rivoluzione, anzi hanno subito cambi di governi , ma si sono sempre adattati Francia o Spagna purché se magna, credo che nel loro DNA nel 2022 abbiano ancora la mentalità del suddito che debba non pretendere ma ottenere qualcosa, tendere la mano per ottenere un favore ma non alzare la mano per pretendere un diritto.
Basta vedere cosa gli insegnanti hanno scritto sullo sciopero del 30 maggio e le scuse che hanno messo in campo per giustificare la loro diserzione e ci rendiamo subito conto di una mentalità molto diffusa e non solo tra gli insegnanti.
Io credo che nelle scuole, dove si è ripristinata la monarchia e si spegne ogni giorno la democrazia, dove alligna la clientela, il favore, la corruttela e a volte il malaffare, dove ci sono persone che prevaricano sulle altre e fanno incetta di incarichi che non svolgono, il grosso lavoro da fare sia prima che politico, culturale.
Libero Tassella
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