Lo storico ed accademico Ernesto Galli della Loggia ha suscitato polemiche per alcune affermazioni sull’integrazione scolastica degli alunni con disabilità o bisogni educativi speciali. In un’intervista il professore ha criticato la scelta di inserire questi studenti nelle classi “dei normali”, definendo tale pratica come poco utile ai fini didattici.
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Tali parole hanno scatenato l’immediata reazione di chi da anni si batte per assicurare il diritto all’istruzione di tutti gli studenti. Come Rosolino Cicero, che in un comunicato invita Galli della Loggia a riflettere meglio sulla complessità della questione prima di affermare che l’integrazione non porta benefici.
Il tema dell’inclusione scolastica è particolarmente avvertito in Italia, dove ancora molto deve essere fatto affinché la scuola sia veramente accessibile ed accogliente per ciascuno. Invece di proporre modelli basati su separazioni, la strada maestra sembra essere quella di potenziare i servizi di sostegno e le buone pratiche che abbattono le barriere.
Prima di emettere giudizi, forse sarebbe necessario ascoltare anche chi ogni giorno opera in prima linea per superare gli ostacoli e garantire il diritto allo studio per tutti.
Ecco cosa scrive il prof. Cicero: “A leggere l’esternazione del prof. Galli della Loggia viene immediato porgere un invito: provi a dire ai genitori di questi nostri fiori che la loro presenza in una classe di “normali” determina un risultato finale che “conosciamo” (quale? in che misura? in quale scala di valutazione?).
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