Gabriele d’Annunzio è nato a Pescara nel 1863. è stato uno dei pochi scrittori italiani del Novecento ad avere fama europea.
Di famiglia borghese si distinse sin dall’adolescenza per le straordinarie capacità poetiche. Ha frequentato l’università a Roma, facoltà di Lettere, senza mai laurearsi. Frequentò i salotti romani, strinse amicizie con letterati e con l’aristocrazia della capitale. Fece scandalo la fuga con la Maria di Gallese che poi sposò ed ebbe tre figli. Ma la sua vita sentimentale fu un turbinio di tradimenti.
L’Estetismo
In questo periodo diede vita al movimento dell’Estetismo che oltre ad essere un movimento letterario e un atteggiamento che coinvolge tutta l’esistenza dell’individuo. L’uomo dunque deve vivere nel lusso, deve vestire sempre in un modo elegante, deve circondarsi da opere d’arte, deve parlare di argomenti elevatissimi e deve disprezzare le masse e il popolo incolto.
Il Superuomo
Questo stile di vita lo sommerge di debiti costringendolo a fuggire da Venezia, qui conosce il grande amore della sua vita, Eleonora Duse che diventerà la sua musa ispiratrice. Fu un periodo prolifico, scrisse molte opere comprese quelle teatrali.
Leggendo le opere di Nietzsche, d’Annunzio teorizza il concetto del superuomo, ovvero colui che si distacca da ogni convenzione sociale, che rinasce come spirito libero e fuori da ogni restrizione civile. la figura del superuomo rompe con il decadentismo ed esalta lo spirito dionisiaco. Il superuomo è caratterizzato da un vitalismo puro che gli conferisce una energia sconfinata ed inarrestabile il superuomo non deve più isolarsi ma deve impiegare tutte le sue energie al fine di cambiare la realtà secondo.
Il Panismo
Un Altro aspetto e quello di avvicinarsi alla natura per trarne energia d’annunzio fa riferimento al dio greco Pan e nella poesia La Pioggia del Pineto il poeta si fonde completamente con la natura. Come abbiamo visto Gabriele d’Annunzio fu poeta, scrittore e quindi un personaggio di spicco del periodo nel 900.
Il Fascismo
Il rapporto che ebbe con il fascismo fu quasi di non belligeranza tant’è che la sua adesione al fascismo fu solo parziale, tuttavia Mussolini lo rispettava e allo stesso tempo temeva il pensiero dannunziano, il suo potere e la sua forza sovversiva, mentre D’Annunzio aveva un certo timore nel contrapporsi, seppur in maniera parziale, al regime fascista, temendo ritorsioni. Fu così che per convenienza reciproca trovarono un equilibrio attraverso accordi taciti e non. Mussolini, dal canto suo, stimava D’Annunzio e gli inviò dei finanziamenti per restaurare la villa di Cargnacco (Vittoriale degli italiani) che divenne la sua residenza “dorata”, ma per precauzione fece installare dei microfoni per controllare lo scrittore.
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