Negli ultimi giorni si è acceso il dibattito sulla proposta della Lega di differenziare gli stipendi dei docenti in base alla regione di servizio.
Molti temono l’introduzione di nuove “gabbie salariali” territoriali, ma il vero problema sono le fasce di anzianità che ingabbiano la professione docente da anni.
Il problema delle fasce di anzianità
Il sistema scolastico italiano prevede incrementi stipendiali automatici in base agli anni di servizio, senza considerare le reali capacità e il lavoro svolto. Questo rende la professione poco attrattiva e flessibile.
Nuove proposte per valorizzare i docenti: Invece di introdurre incrementi basati sulla regione, bisognerebbe:
- Ridurre il costo della vita e migliorare il welfare per i lavoratori delle zone svantaggiate.
- Riconoscere economicamente il lavoro nelle scuole a rischio abbandono e in zone disagiate.
- Pagare di più i docenti in base alla qualità e quantità del loro lavoro organizzativo e didattico.
- Stimolare il dinamismo professionale di chi si impegna di più.
È tempo di superare le anacronistiche fasce di anzianità, unico criterio oggi considerato dai contratti. Bisogna valorizzare concretamente tutti gli aspetti del lavoro docente, come recita l’art.36 della Costituzione. Solo così potremo attrarre i migliori nella scuola e valorizzare chi già vi opera con passione e dedizione.
Scarica il comunicato di Ancodis
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