Il Ministro Azzolina, ignorando il dibattito democratico, il confronto politico e il dialogo con le parti sociali, contro ogni criterio di democrazia partecipata, con un nuovo decreto ha imposto d’imperio per quest’anno l’ammissione di tutti gli studenti agli esami di Stato e alla classe successiva a quella frequentata, demotivando di fatto tutti coloro che finora si sono responsabilmente impegnati nelle attività della didattica a distanza. Non solo, il Ministro ha pure stabilito che, nel caso in cui non si rientri a scuola entro il 18 maggio, l’esame di maturità venga svolto oralmente on line e che l’esame di terza media venga sostituito con una valutazione da parte del consiglio di classe. Fratelli d’Italia chiede invece che gli esami di Stato si svolgano in modo serio e inequivocabile, ritenendo per questo indispensabile la presenza dei candidati alla maturità nelle prove orali e proponendo la posticipazione dell’esame di terza media a fine agosto.
Anche per quanto riguarda le classi intermedie, Azzolina cade a nostro avviso in una enorme contraddizione: afferma di voler valorizzare l’encomiabile lavoro svolto dai docenti attraverso la didattica a distanza – per la quale sono stati già stanziati 85 milioni di euro – rendendola obbligatoria, però allo stesso tempo decreta l’ammissione incondizionata per tutti gli studenti, annullando la possibilità di una valutazione di merito o impedendo comunque che questa possa incidere sul loro percorso scolastico. Si ottiene così l’effetto opposto, ossia la delegittimazione delle attività di insegnamento svolte fin qui dai docenti con tanta dedizione e spirito di sacrificio, a prescindere dall’obbligo delle lezioni a distanza, e lo svilimento del lavoro degli studenti meritevoli. L’ammissione generale secondo noi non può essere giustificata con il fatto che la didattica a distanza, adesso ufficializzata, non riesca a raggiungere tutti gli studenti per verificarne gli apprendimenti e le competenze: quegli 85 milioni, erogati proprio per dotare gli alunni delle strumentazioni adeguate per il collegamento alle piattaforme scolastiche, a che cosa servirebbero dunque? Inoltre occorre prendere in considerazione i risultati conseguiti nella prima parte dell’anno scolastico, che in questo frangente sembra essere dimenticato da tutti.
Al fine di evitare il pericolo di trasformare i prossimi scrutini in una inutile farsa, si renderebbe necessario stabilire criteri chiari, conformi alla nuova tipologia di didattica, in base ai quali poter continuare a riconoscere e incoraggiare l’impegno dei nostri giovani e ragazzi e a dare un senso al momento della valutazione finale, fermo restando l’opportunità di rimodulare la programmazione disciplinare per l”ultima parte dell”anno e l’inizio del prossimo.
Fratelli d’Italia ribadisce che per restituire dignità all’operato di insegnanti e studenti e non sottovalutare il ruolo educativo della scuola italiana, soprattutto in questo momento cosi difficile per la nostra nazione, debba essere salvaguardato e riaffermato comunque il principio della meritocrazia.
Elena Bardelli
Referente Provinciale di Fratelli d’Italia per la Scuola e l’Istruzione