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Firmato il decreto che da al via al concorso della scuola 2018

Nuovo concorso 2018, firmato il decreto, al via il nuovo reclutamento

diplomati magistrale e concorso

Con un comunicato ufficiale pubblicato sul sito del MIUR, la ministra Fedeli comunica di aver firmato il decreto che da al via i concorsi della scuola per il personale docente precario e – dopo il parere del Corte costituzionale – anche per il personale di ruolo.

Come più volte abbiamo avidenziato i concorsi riservati saranno tre e diversificati in funzione dei titoli in possesso dei docenti partecipanti. Il decreto firmato dalla ministra Fedeli riguarda solo il primo dei tre, nel mese di aprile è prevista la firma del secondo decreto, insomma adesso il nuovo reclutamento prenderà il via, la domanda tuttavia è la seguente: I posti ci saranno per tutti?

“Avevamo promesso tempi celeri per questi provvedimenti e stiamo mantenendo gli impegni. Come annunciato anche in Parlamento, lo scorso 10 ottobre, il primo concorso, quello per abilitate e abilitati, sarà bandito in anticipo rispetto al termine che la legge fissa a febbraio 2018”, spiega Fedeli, che prosegue, “il nuovo sistema di reclutamento andrà a regime nel giro di un triennio interrompendo, finalmente, la prassi per cui si entrava nella scuola solo dopo un lungo precariato. D’ora in poi i concorsi avranno cadenza biennale. Le nuove regole garantiranno un’ancor maggiore qualificazione professionale delle docenti e dei docenti. E consentiranno alle e ai giovani che vogliono insegnare di non dover affrontare percorsi dal futuro incerto”.

Il decreto firmato ieri sera prevede una selezione aperta a chi ha una abilitazione o è specializzato sul sostegno, inclusi le docenti e i docenti già di ruolo. Le graduatorie di merito saranno regionali e formate sulla base di una prova orale (massimo 40 punti) e del punteggio derivante dai titoli e dal servizio pregresso (massimo 60 punti). Durante l’anno di formazione iniziale e tirocinio, il docente sarà sottoposto a visite in classe per verificarne l’attitudine alla professione. L’anno si concluderà con una valutazione che, se positiva, porterà all’immissione in ruolo definitiva.

La Ministra ha firmato anche il decreto con i criteri per la verifica in itinere e finale degli standard professionali delle e dei docenti che, dopo aver vinto il concorso saranno ammessi all’anno di formazione iniziale o, nel caso dei bandi per non abilitati e laureati, al cosiddetto FIT.

“La valutazione – chiude Fedeli – diventa una parte essenziale del percorso di inserimento delle docenti e dei docenti in classe. Per garantire un insegnamento di qualità alle studentesse e agli studenti. Ma anche per far sì che ogni docente possa essere accompagnato verso il ruolo definitivo rafforzando la propria preparazione, facendo ricerca-azione, confrontandosi con i tutor che saranno selezionati per verificare la loro attività ma anche per supportarla e aiutarne il miglioramento”.

Concorso scuola 2018: la tabella valutazione titoli

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