Buone notizie, a febbraio 2025 in arrivo gli aumenti e gli arretrati per i 193 mila dipendenti pubblici di ministeri, Agenzie fiscali ed enti pubblici non economici: già dal mese di febbraio, infatti, vedranno un incremento delle loro retribuzioni grazie al rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) per le Funzioni Centrali relativo al biennio 2022-2024. Dopo l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri avvenuta lo scorso 23 dicembre, il percorso verso la firma definitiva sembra ormai in dirittura d’arrivo, con la certificazione della Corte dei Conti attesa per la prossima settimana.
Aumenti in busta paga e arretrati: cosa aspettarsi
Il nuovo CCNL prevede un aumento medio del 6%, che si traduce in circa 165 euro lordi in più al mese per i dipendenti interessati. A questi si aggiungeranno gli arretrati relativi al periodo già trascorso, stimati tra i 600 e gli 800 euro netti, che saranno erogati con le emissioni NoiPA di febbraio. Ad annunciarlo è stato il Ministro per la Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, confermando la volontà del governo di accelerare i tempi per garantire ai lavoratori quanto dovuto.
Tuttavia, non sono mancate le polemiche. Le sigle sindacali Cgil, Uil e Usb si sono opposte all’accordo, giudicando insufficiente l’aumento rispetto a un’inflazione che negli ultimi anni ha raggiunto il 17%. Nonostante ciò, l’intesa è stata approvata grazie al sostegno di Cisl, Confsal Unsa, Flp e Confintesa, che rappresentano il 54% dei lavoratori del comparto.
Le prossime sfide: sanità ed enti locali
Mentre il rinnovo per le Funzioni Centrali si avvia alla conclusione, l’attenzione si sposta sui prossimi tavoli di contrattazione. Il 13 e il 14 gennaio sarà la volta del comparto sanità, mentre il 21 e il 22 gennaio toccherà a regioni ed enti locali. Anche qui si preannunciano confronti accesi tra le parti sociali.
Le polemiche non si placano nemmeno sul fronte della consultazione telematica promossa da Cgil, Uil e Usb, che avrebbe raccolto 40 mila firme contrarie all’accordo. Le sigle firmatarie, però, contestano la rappresentatività di questa iniziativa, sottolineando che l’80% dei dipendenti avrebbe scelto di non partecipare.
Un passo avanti per i lavoratori del pubblico impiego
Nonostante le divisioni sindacali e le critiche sull’entità degli aumenti, il rinnovo del CCNL rappresenta un passo importante per i dipendenti pubblici italiani. Con l’erogazione degli arretrati e l’incremento delle retribuzioni già a febbraio, si concretizza un risultato atteso da tempo. Ora non resta che attendere gli sviluppi delle prossime contrattazioni per gli altri comparti della Pubblica Amministrazione.
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