(Firenze) Gli studenti universitari hanno il diritto di manifestare pacificamente il proprio dissenso? Questa è la domanda al centro di un recente episodio accaduto all’Università di Firenze, dove i rappresentanti degli studenti dell’Unione Degli Universitari sono stati fermati dalla polizia prima di poter dare voce alle proprie critiche contro i tagli al diritto allo studio decisi dal governo.
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Secondo la vicepresidente M5S del Senato Mariolina Castellone, quanto avvenuto è “preoccupante” e “non può trovare spazio in un sistema democratico”. Il diritto di contestazione, anche nei confronti delle istituzioni, è un principio chiave in una società libera e aperta al confronto. Gli studenti di oggi saranno i cittadini di domani: negare loro la possibilità di farsi sentire equivarrebbe a privarli di una voce nel determinare il proprio futuro e quello del Paese.
Venire bloccati prima ancora di potersi esprimere solleva dubbi sulla volontà di ascoltare tutte le campane. In una situazione delicata come quella universitaria, il rispetto del pluralismo di idee dovrebbe essere al primo posto. Solo garantendo il diritto di contestazione in modo trasparente e non arbitrario sarà possibile costruire un dialogo costruttivo tra governo e studenti.
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