Elisabetta Piccolotti (AVS): presentato un emendamento per creare un fondo triennale per la stabilizzazione dei precari

La questione dei precari della ricerca torna al centro del dibattito politico con una proposta concreta: un emendamento alla Legge di Bilancio per istituire un fondo dedicato all’assunzione e alla stabilizzazione dei ricercatori precari. A darne notizia è stata l’Onorevole Elisabetta Piccolotti, esponente di Alleanza Verdi e Sinistra (AVS), intervenendo durante l’Assemblea permanente del personale del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR).

L’emendamento, che coprirebbe gli anni 2025, 2026 e 2027, rappresenta una risposta alle crescenti richieste di stabilità provenienti dal mondo della ricerca. “Speriamo che la maggioranza colga l’importanza di avviare un dialogo su questo tema cruciale, specialmente alla luce delle mobilitazioni che stanno attraversando il Paese”, ha dichiarato Piccolotti. “Non ci faremo scoraggiare da eventuali resistenze del Governo: questa è una battaglia che va combattuta”.

Ricerca e Mobilitazione: Un Patto Solidale per il Futuro

Il parlamentare rossoverde, membro della Commissione Cultura alla Camera, ha sottolineato l’importanza di una sinergia tra le azioni parlamentari e le mobilitazioni del personale. “Le vertenze attive, da nord a sud, devono unirsi in un patto solidale. Solo con una collaborazione stretta tra chi scende in piazza e chi lavora nelle istituzioni possiamo ottenere risultati concreti”.

L’orizzonte immediato di questa sinergia sarà lo sciopero generale del 29 novembre, definito dalla deputata come “una dimostrazione tangibile della volontà di cambiamento”.

Un Impegno per il Futuro della Ricerca Italiana

Il tema della precarietà nella ricerca non riguarda solo i lavoratori coinvolti, ma anche il futuro del Paese. Investire in un settore strategico come la ricerca significa puntare su innovazione e competitività. La proposta di AVS arriva in un momento cruciale, con la speranza di accendere un dibattito e spingere la maggioranza verso un cambiamento reale.

Restano ora da vedere le reazioni del Governo e degli altri schieramenti politici: riuscirà questa proposta a diventare realtà o si scontrerà con le resistenze della macchina legislativa?

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