HomesindacatiElezioni per il rinnovo del CSPI, l'intervista a Michela Acconci

Elezioni per il rinnovo del CSPI, l’intervista a Michela Acconci

Elezioni per il rinnovo del CSPI

Per quale motivo si candida il 7 maggio per la lista Noi Scuola Bene Comune per il CSPI nella scuola primaria?

Quando Giovanna Testa mi ha proposto di intraprendere quest’avventura, l’ho presa in considerazione per la profonda stima che nutro per lei e per la sua dedizione e il suo impegno nel sindacato. Ma è stata la natura stessa di NOI SCUOLA a conquistarmi. Un sindacato vero, fatto di persone che vivono la scuola sulla propria pelle e che lottano quotidianamente per la dignità del lavoro docente, per il rispetto dei diritti degli studenti e per la difesa dei principi costituzionali di democrazia e libertà di insegnamento.

Come insegnante ho vissuto in prima persona le sfide e le criticità del mondo scolastico. Ho visto classi sovraffollate, risorse insufficienti e docenti oberati di lavoro. Ho visto studenti demotivati e disorientati di fronte a un sistema scolastico che spesso non riesce a rispondere alle loro esigenze.

Per questo motivo, ho deciso di non stare a guardare. La mia candidatura al CSPI è un modo per mettere a disposizione del sindacato la mia esperienza e il mio entusiasmo, per contribuire a costruire un futuro migliore per la scuola italiana.

A suo parere quali sono i problemi di questo ordine di scuola?

La scuola primaria italiana si trova ad affrontare diverse sfide che ostacolano il suo compito fondamentale: la formazione e l’educazione dei futuri cittadini. Pertanto evidenzierò alcuni dei problemi principali che, a mio avviso, meritano una seria riflessione e un impegno concreto per risolverli.

Un primo elemento da prendere in considerazione è la burocrazia asfissiante: la scuola è diventata una macchina burocratica che sottrae tempo ed energie preziose agli insegnanti. Siamo oberati da compiti amministrativi e cartacei che ci allontanano dal nostro vero ruolo, insegnare e formare i nostri alunni.

Un secondo elemento è il verticalismo e le divisioni. L’ organizzazione verticistica della scuola crea un clima di disgregazione e favorisce la proliferazione di figure “intermedie” che, pur essendo colleghi, assumono ruoli di comando. Questo genera divisioni e ostacola la collaborazione tra docenti, elemento essenziale per la crescita professionale e la qualità dell’insegnamento.

Un’altra criticità è quella dei dirigenti scolastici concepiti come manager.
La figura del dirigente scolastico si è trasformata in qualcosa di simile ad un manager aziendale, più attento ai profitti che alla reale missione della scuola: una formazione di qualità degli student
Ultima ma non per importanza l’emergenza supplenti.
L’assenza di un sistema efficiente di supplenze crea un grave problema: classi e interi plessi scolastici si ritrovano a dover modificare completamente la propria programmazione didattica per sopperire alle carenze di organico. Questo comporta notevoli disagi agli studenti e ostacola il regolare svolgimento delle lezioni.
I problemi elencati rappresentano solo alcuni dei mali che affliggono la scuola primaria italiana ecnon solo. È necessario un cambio di rotta radicale, che rimetta al centro il ruolo degli insegnanti come educatori e formatori e che ridefinisca il senso e la funzione della scuola come luogo di crescita e apprendimento per tutti i ragazzi.

Mentre c’è un calo delle nascite e un significativo incremento dell’immigrazione il Ministro Valditara e la Lega parlano di un tetto del 20% di stranieri per classe per favorire l’ inclusione. Lei cosa ne pensa?

Il ministro Valditara, con le sue Leggi e proposte, ha dimostrato di avere un’idea della Scuola che è agli antipodi di quello che veramente è il sistema educativo: tutti i docenti di ogni ordine e grado hanno sperimentato, con il proprio lavoro sul campo, che ogni cultura porta ricchezza.

Uno studente, di qualsiasi nazionalità, desideroso di apprendere, di mettersi in gioco sarà in futuro sicuramente un cittadino più consapevole in qualunque contesto si trovi! E soprattutto è la risposta più concreta e immediata al problema delle classi che si svuotano.

E questo è un fatto inconfutabile.
Infine, non è che andando a analizzare questa proposta, sia possibile trovare anche un’altra motivazione?
Ovvero la volontà di sviluppare tra gli studenti un “pensiero unico”?

Perché un docente di scuola primaria dovrebbe votarla il 7 maggio per il CSPI?

Perché sarei portatrice di tutte queste istanze non solo per pura denuncia ma anche con l’intento di proporre concretamente un’altra visione della Scuola che ormai i grandi e potenti sindacati firmatari si sono dimenticati, fondamentale per garantire un nuovo corso all’istruzione italiana, “conditio sine qua non” per la crescita del nostro Paese.

Leggi anche: Primo maggio amaro, lo stipendio è sempre più basso, esplode la polemica sui social

Segui i canali social di InformazioneScuolaca

InformazioneScuola grazie alla sua seria e puntuale informazione è stata selezionata dal servizio di   Google News  ,     per restare sempre aggiornati sulle nostre ultime notizie seguici tramite  GNEWS  andando su questa pagina e cliccando il tasto segui. 

 

Iscriviti al gruppo    Telegram: Contatta @informazionescuola

Iscriviti al gruppo    whatsapp 

Iscriviti alla nostra  pagina Facebook

informazione scuola telegram

Informazione Scuola, le Ultime Notizie della Scuola in un click.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE...

altre news