Ecco le tre possibili nuove aliquote IRPEF, le tabelle e chi ci rimette

Come abbiamo già scritto, il viceministro all’Economia Maurizio Leo ha annunciato che la riforma fiscale che conterrà le tre nuove aliquote IRPEF arriverà la prossima settimana in consiglio dei ministri. Dunque dalle attuali quattro, si passerà a tre, ma la sensazione è che a non guadagnarci saranno le fasce più deboli.

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L’obiettivo dichiarato dal governo Meloni è quello di ridurre l’imposizione fiscale mediante una revisione delle tax expenditures, cioè delle detrazioni e delle deduzioni fiscali. Il costo per lo Stato delle tre aliquote Irpef sarebbe di 10 miliardi di euro o 6 miliardi di euro a seconda della scelta.

Nuove aliquote IRPEF, ecco le 2 ipotesi

La tabella redatta da Il Messaggero ipotizza le due ipotesi di riforma.

Ecco le tre possibili nuove aliquote IRPEF,  le nuove tabelle e chi ci rimette
tabella de il Messaggero
  • L’ipotesi uno prevede che le aliquote siano 23% per redditi fino a 15.000 euro, 27% per redditi tra 15.001 e 50.000 euro e 43% per redditi sopra 50.000 euro.
  • L’ipotesi due prevede che le aliquote siano 23% per redditi fino a 28.000 euro, 33% per redditi tra 28.001 e 50.000 euro e 43% per redditi sopra 50.000 euro.

Attualmente, le aliquote IRPEF sono quattro: 23%, 25%, 35% e 43%.

Riforma delle aliquote IRPEF 2023

La riforma fiscale potrebbe beneficiare coloro che hanno un reddito imponibile compreso tra 28.000 e 50.000 euro, ma quelli che guadagnano tra 15.000 e 28.000 euro pagherebbero il 2% in più di tasse.

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La revisione dei procedimenti che costituiscono il cuore del Fisco, quello dichiarativo, di accertamento, di riscossione e del contenzioso tributario, sarà anche parte della riforma fiscale.

Le simulazioni effettuate mostrano che, in base alla scelta di aliquote e alle detrazioni, il risultato potrebbe essere un aumento o una diminuzione dell’imposta lorda per i redditi fino a 34.000 euro nella prima ipotesi, mentre nella seconda ipotesi si realizzerebbe un risparmio per tutte le fasce di reddito.

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