Se desideri accedere alla pensione prima dei 67 anni, esiste un percorso da intraprendere in quattro mosse che ti consente di smettere di lavorare a soli 61 anni. Vediamo nel dettaglio come funziona questo piano, che richiede la collaborazione con il proprio datore di lavoro ma può risultare vantaggioso anche per l’azienda.
La prima fase prevede di discutere con l’azienda e ottenere il licenziamento una volta compiuti i 61 anni, in modo da avere accesso alla Naspi, l’indennità di disoccupazione. Questa viene erogata per un periodo pari alla metà delle settimane lavorate negli ultimi quattro anni e assicura un’entrata finanziaria durante il periodo di transizione.
Terminata la Naspi, a 63 anni e 3 mesi bisogna richiedere l’Ape Sociale, uno strumento che concede un assegno mensile, fino a 1.500 euro, in attesa di maturare l’età pensionabile dei 67 anni. L’Ape Sociale viene riconosciuta a chi ha almeno 30 anni di contributi e 63 anni e 5 mesi di età, a patto di essere disoccupati da almeno tre mesi.
Raggiunti infine i 67 anni si ha accesso alla pensione di vecchiaia, il cui importo risulterà ridotto rispetto a quanto spetterebbe prolungando l’attività lavorativa, ma sarà comunque possibile andare in pensione con 5 anni di anticipo rispetto alle regole ordinarie.
Se gestito con la collaborazione dell’azienda, questo percorso consente di pianificare l’uscita anticipata dal mondo del lavoro sfruttando gli strumenti oggi a disposizione, pur con qualche compromesso economico, ma con importanti benefici per tutte le parti coinvolte.
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