Dopo il grande successo della manifestazione di Roma del 12 ottobre, che ha visto la partecipazione di associazioni di precari, sindacati di base e movimenti come Esp – Educazione senza Prezzo, il Comitato Precari Uniti per la Scuola rilancia con forza la richiesta di un intervento urgente del Governo per la stabilizzazione dei docenti precari storici. Il tema del precariato scolastico è al centro del dibattito, e la proposta di un doppio canale di reclutamento emerge come l’unica soluzione per risolvere definitivamente la questione.
Nonostante le richieste e le proteste, il Governo italiano sembra non aver ancora considerato una formula che bilanci gli obiettivi europei di occupazione e formazione con l’assorbimento del precariato nel sistema scolastico. L’Italia, infatti, è attualmente soggetta a una procedura di infrazione da parte dell’Unione Europea per l’eccessivo utilizzo di contratti a termine per gli insegnanti, una situazione che penalizza migliaia di docenti con anni di esperienza alle spalle.
Doppio canale di reclutamento: la soluzione possibile
La proposta del Comitato Precari Uniti per la Scuola si fonda sull’adozione di un doppio canale di reclutamento, un sistema che prevede l’assunzione del 50% dei docenti dalle Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS) e il restante 50% attraverso concorsi pubblici . Questo meccanismo consentiràbbe ai precari storici, con anni di esperienza accumulata, di ottenere finalmente la stabilizzazione che meritano, senza bloccare le possibilità di carriera per chi si affaccia solo ora al mondo della scuola.
Il doppio canale, infatti, rappresenterebbe un equilibrio tra il riconoscimento del lavoro svolto dai docenti precari e la possibilità, per i nuovi laureati, di accedere stabilmente al mondo dell’insegnamento attraverso i concorsi. In questo modo, il sistema scolastico italiano riuscirebbe a garantire una progressione di carriera equa e trasparente, senza l’ombra costante del precariato.
PNRR e la via europea
Un altro punto chiave è l’allineamento della proposta con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che prevede una procedura di assunzione tramite concorsi, ma che rischia di trascurare i docenti precari storici. Con il doppio canale di reclutamento, il Governo italiano potrebbe rispondere alle richieste europee, evitando ulteriori sanzioni e offrendo una soluzione concreta a migliaia di insegnanti.
Conclusione: verso una scuola senza precariato
L’adozione del doppio canale di reclutamento eviterebbe l’abuso dei contratti a tempo determinato, garantendo continuità didattica e un futuro stabile per tutti i docenti. Il Comitato Precari Uniti per la Scuola invita il Governo a prendere in considerazione questa misura, consapevole che solo con un’azione decisa si potrà finalmente porre fine al precariato cronico che affligge il sistema scolastico italiano. Una nuova scuola è possibile, e passa per la stabilizzazione dei docenti.
COMUNICATO PRECARI UNITI PER LA SCUOLA
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