Il docente che vuole fare il libero professionista con partita iva deve pagare due volte i contributi INPS?
Gentile Redazione, sono un docente tecnico pratico, ma al contempo anche uno chef, vorrei intraprendere la libera professione e lavorare con contratto privato il fine settimana nei ristoranti che richiedono la mia professionalità? La domanda che vi pongo è la seguente: se apro una partita iva devo pagare due volte i contributi, visto che li pago già come dipendente statale?
Partita iva e dipendenti statali
Sono diversi i docenti che oltre l’attività di insegnante a tempo determinato o indeterminato presso la scuola svolgono la libera professione. Fra questi citiamo gli avvocati, i laureati in Economia e Commercio, molti insegnanti tecnico pratici come nel caso del docente che ha scritto e tanti altri ancora. Svolgere la doppia professione impone, non sempre, l’attivazione di una partita iva, in questo caso il docente deve pagare due volte i contributi? Proviamo a fare un po’ di chiarezza precisando tuttavia che la doppia professione può essere svolta solo ed esclusivamente previa autorizzazione del dirigente scolastico, nel caso di dipendente del comparto scuola, o dall’ente di appartenenza. Autorizzazione necessaria anche per lo svolgimento di attività commerciale o industriale.
Nel caso di attività di lavoro autonomo, quindi da libero professionista come nel caso del nostro lettore chef, è necessaria l’iscrizione alla Gestione separata INPS ed il versamento dei contributi sul reddito derivante dall’attività professionale, con applicazione di aliquote ridotte. Lo scorso anno tale aliquota è stata al 24%. Nel caso in cui l’attività di lavoro autonomo con iscrizione ad un albo professionale non sarà necessaria l’iscrizione alla relativa cassa.