Nella scuola italiana, il 2023/24 segna un importante cambiamento per i docenti immessi in ruolo. La recente normativa ha introdotto nuove disposizioni che impattano sulla gestione delle graduatorie, destando alcune preoccupazioni tra gli insegnanti. Tuttavia, è fondamentale chiarire che, nonostante la cancellazione dalle graduatorie, gli insegnanti non perdono l’abilitazione acquisita.
Cancellazione dalle graduatorie
In base al combinato disposto dell’art. 399/3 del D.lgs. 297/94 e dell’art. 13/5 del D.lgs. 59/2017, i docenti immessi in ruolo a partire dall’anno scolastico 2023/24 vengono cancellati dalle graduatorie di merito concorsuali (GM), dalle graduatorie a esaurimento (GaE) e dalle graduatorie di istituto (GI) in cui erano precedentemente inseriti. Questa disposizione si applica a tutti i docenti di ogni ordine e grado.
La cancellazione avviene nel corso dell’anno scolastico di conferma in ruolo, ovvero il primo settembre successivo all’assunzione. Tuttavia, non è ancora stata fornita una chiara indicazione da parte del Ministero sulla tempistica esatta di questa operazione.
Abilitazione non a rischio
È importante sottolineare che la cancellazione dalle graduatorie non comporta la perdita dell’abilitazione all’insegnamento, qualora questa sia stata conseguita attraverso il superamento di un concorso abilitante, come quello del 2020. L’abilitazione rimane valida e può essere utilizzata ai fini della mobilità e dell’inserimento nelle graduatorie interne di istituto.
Questa tutela dell’abilitazione è confermata dall’art. 14 del Decreto Direttoriale 499/2020, che chiarisce come il superamento delle prove concorsuali costituisca abilitazione all’insegnamento per le relative classi di concorso.
Quindi, i docenti immessi in ruolo dal 2023/24 potranno continuare a spendere la loro abilitazione, pur essendo cancellati dalle graduatorie in cui erano precedentemente inseriti.
Opportunità e sfide
Questa riorganizzazione del sistema delle graduatorie rappresenta un’opportunità per consolidare il ruolo dei docenti e garantire una maggiore stabilità nel sistema scolastico. Tuttavia, è importante che il Ministero fornisca ulteriori chiarimenti e indicazioni per supportare i docenti in questa fase di transizione.
Inoltre, sarà fondamentale monitorare l’impatto di questa normativa sulla mobilità e sulle opportunità di supplenza, al fine di assicurare che i docenti non subiscano ingiustificate limitazioni nel loro percorso professionale.
In conclusione, la cancellazione dalle graduatorie per i docenti immessi in ruolo dal 2023/24 non compromette l’abilitazione acquisita, ma rappresenta una riorganizzazione del sistema che richiede attenzione e un adeguato supporto da parte delle istituzioni scolastiche e del Ministero dell’Istruzione.
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