Docenti di sostegno specializzati insorgono contro i nuovi percorsi INDIRE

Il ministero pronto a varare il decreto sui corsi formativi straordinari online per la specializzazione sul sostegno previsti dalla legge, ma i docenti già formati protestano. Ecco cosa rischia di succedere secondo il collettivo degli specializzati.

Il ministero dell’Istruzione e del Merito si appresta a emanare il decreto attuativo che definirà tutti i dettagli dei nuovi percorsi formativi straordinari online riservati ai docenti con almeno 3 anni di insegnamento sul sostegno negli ultimi 5 anni. Tali corsi da 30 CFU, gestiti dall’INDIRE, saranno attivati nel 2025 come straordinaria misura transitoria in attesa del completo recepimento della direttiva europea sull’inclusione.

Tuttavia, l’introduzione di questa nuova via di accesso alla specializzazione non manca di sollevare proteste. I docenti già formati attraverso i cicli TFA denunciano di aver affrontato oneri economici e un percorso più impegnativo, con prove selettive, laboratori, tirocini e almeno 60 CFU.

Secondo il Collettivo Docenti di Sostegno Specializzati, l’attivazione dei corsi INDIRE rischia di “saturare ulteriormente le graduatorie provinciali per il sostegno” abbassando la qualità della formazione. Chiedono quindi l’istituzione di una “graduatoria permanente” che dia priorità assoluta agli specializzati nelle immissioni in ruolo e convocazioni per le supplenze.

In attesa del decreto ministeriale, è chiaro che il vento della protesta soffia forte contro l’ipotesi di creare un “sistema a doppio binario” per la formazione dei docenti di sostegno.

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