Docenti di sostegno, è la specializzazione a fare la differenza?

Gentilissimi.
Continuo a raccogliere testimonianze che secondo me possono rendere l’idea del significato che il sostegno ha per noi docenti. In questo modo cerchiamo di far capire che dietro ognuno di noi c’è un’anima ancora prima di un titolo. Il nostro gruppo dà spazio anche a chi in questo momento particolare del mondo scuola cerca di avere certezza in un momento di grave incertezza.
Queste “ostilità” intestine tra docenti che si sono divisi in categorie (specializzati, non specializzati-triennalisti, esteri) fanno molto male alla Scuola.
Fanno quasi dimenticare il significato che dovrebbe avere ed il ruolo delicato che abbiamo noi docenti.
Non è un bello spettacolo!

Se vorrete pubblicare, io autorizzo con il mio nome.
Cordialmente
Daniela Nicolò

Riportiamo dal nostro canale whatsapp la lettera indirizzata al nostro gruppo:

Continuano le preziose testimonianze. Ecco cosa significa essere docente di sostegno! Non è un titolo.
Grazie a Marco per la lettera e per la fiducia che dà al nostro gruppo:

“Io penso che essere insegnante di sostegno non debba essere ridotto ad una mera questione di titoli di studio, essere insegnante di sostegno vuol dire guidare i bambini attraverso un viaggio che altrimenti per loro sarebbe stracolmo di ostacoli, essere insegnante di sostegno vuol dire comprendere i problemi ed i bisogni dei nostri bimbi, essere insegnante di sostegno, certamente, per definizione, vuole anche dire insegnare questa o quella materia, ma più di tutto essere insegnante di sostegno, secondo me, è emozionarsi per ogni piccolo progresso che fanno i nostri bambini, è un po’, ovviamente più in piccolo, come essere genitori.”
Marco da Varmo (UD)

Ancora saluti
Daniela Nicolò
Salvatore Locicero

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