Il Ministero dell’Istruzione ha lanciato una corsa contro il tempo per individuare i tutor e i docenti orientatori nelle scuole di secondo grado a partire dal prossimo anno scolastico. Con la circolare n. 958 del 5 aprile 2023, il Ministero ha chiesto alle scuole di comunicare i nominativi dei docenti destinati ai percorsi formativi utilizzando la piattaforma “FUTURA PNRR” entro il 2 maggio 2023.
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Questi docenti saranno impegnati nell’attività di orientamento degli alunni nelle future scelte dei percorsi scolastici e professionali. Il docente tutor è chiamato a svolgere due attività: aiutare ogni studente a rivedere le parti fondamentali che contraddistinguono ogni E-port-folio personale e costituire un consigliere per le famiglie nei momenti di scelta dei percorsi formativi o delle prospettive professionali dello studente.
Il lavoro richiesto a queste figure è molto impegnativo, ma il riconoscimento economico che viene loro offerto varia tra i 1.500 euro lordo Stato e i 2.000 euro lordo Stato per il docente orientatore e tra i 2.850 euro lordo Stato e i 4.750 euro lordo Stato per il docente tutor. Ancodis ha denunciato l’ennesimo tentativo di “sfruttamento professionale legalizzato”, considerando il tempo che dovrà essere dedicato alla formazione e il carico di lavoro richiesto.
Molti esperti si chiedono se davvero era necessario creare queste due nuove figure di sistema, mentre esistono già tante figure di collaboratori e responsabili che svolgono un lavoro importante nelle scuole. Inoltre, il modesto riconoscimento economico offerto dallo Stato non corrisponde al lavoro richiesto e non offre alcuna possibilità di percorso di carriera professionale.
Si teme che, viste le condizioni date, nessuno accetterà l’onere del nuovo incarico. In ogni caso, è fondamentale che il lavoro svolto dai tutor e dai docenti orientatori venga riconosciuto e valorizzato adeguatamente.
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