Docente precaria di terza fascia da anni sul sostegno senza specializzazione

Come ha già denunciato dal portale dei docenti di sostegno, all’appello mancano oltre 50 mila docenti specializzati. Per coprire tale vuoto si fa ricorso alle graduatorie incrociate (abbiamo spiegato cosa sono). Spesso su tali posti finiscono docenti privi di ogni esperienza, ma la cosa ben più grave è che vengono assunti e gettati nello sbaraglio. Dovranno imparare da soli sia a gestire l’inclusione scolastica dell’allievi diversamente abile, sia a formarsi sulla complicata documentazione che dovranno produrre. Insomma, siamo completamente d’accordo con l’appello dei docenti di sostegno che da anni chiedono più corsi di specializzazione per rimpolpare gli organici.

La testimonianza di una docente di sostegno non specializzata

Una docente su facebook riporta la sua esperienza: “Ho lavorato sempre sul sostegno; sono oramai 11 anni. Ragazzi autistici, sordi, con ritardi cognitivi gravi. Ho imparato sul campo cosa fosse un pei, ho, da autodidatta, imparato la LIS, sono andata ai colloqui con i neuropsichiatri, mi sono interfacciata con diverse tipologie di famiglie. Ho acquisito una competenza sul campo che non mi verrà mai riconosciuta e sarò ancora bollata come “docente di sostegno non specializzata” “un avanzo impiegato per necessità “seppure tutti gli allievi che ho seguito, e non solo coloro che avevano bisogno del sostegno, ed i loro genitori, colleghi compreso, mi rimpiangono…mi chiedo: è davvero un titolo a fare la differenza”?

Probabilmente non occorre solo il titolo, occorre anche la predisposizione umana, ma la formazione – a nostro parere – resta sempre un punto fermo!