Ieri è morto in classe un insegnante a Pordenone, colto da infarto, qualche giorno prima la stessa cosa è successa in provincia di Napoli. Nel 2017 questi tristi episodi si sono, purtroppo, ripetuti.
Alcune categorie di lavoratori, a causa di particolari fattori stressogeni legati all’attività professionale, sono soggetti più a rischio di malattia e morte sul lavoro. La categoria degli insegnanti è tra questi, le cause dello stress sono da ricercare nel rapporto con studenti e genitori, classi numerose, situazione di precariato, conflittualità tra colleghi, e costante necessità di aggiornamento.
I docenti con classi molto numerose, sopra i 25 alunni, sono più a rischio. Infatti l’OCSE ha riconosciuto il numero degli alunni come “job stressor”, cioè fattore di stress, in quanto il senso di autoefficacia dei docenti diminuisce con il crescere del numero degli alunni per classe.
Già nel 2015 ho presentato una proposta di legge contro le classi pollaio, proponendo che venga stralciata la norma del 2008 di Tremonti e che si fissi il numero massimo di alunni per classe a 22, per scendere a 20 con allievo disabile in classe.
Il vantaggio è duplice: da una parte si creerebbero più classi vivibili e dall’altro si assumerebbero più docenti andando a risolvere definitivamente il problema del precariato!
Prof.ssa Silvia Chimienti
Docente colto da infarto muore in classe, il comunicato della prof.ssa Chimienti
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