Roma, 18 dicembre – La vicepresidente del Senato, Mariolina Castellone, del Movimento 5 Stelle, ha espresso forti critiche riguardo al decreto relativo al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), definendolo “misero” e carente in settori fondamentali come università, ricerca e istruzione.
Secondo Castellone, l’Italia è ferma al 25% della realizzazione della Missione 4 del PNRR, dedicata all’istruzione, che rappresenta il più grande investimento in questo settore degli ultimi decenni, con una dotazione di 30 miliardi di euro. Tuttavia, l’obiettivo primario di questa missione, ossia il rafforzamento del diritto allo studio, resta ampiamente disatteso.
“Siamo in un Paese che investe pochissimo nell’istruzione. Durante la scorsa legislatura, con il M5S al governo, abbiamo ampliato la no tax area per le tasse universitarie da 13.000 a 23.550 euro, permettendo a più studenti di accedere agli studi superiori. Oggi, invece, nulla viene destinato alle borse di studio, lasciando ancora il problema degli idonei senza borsa irrisolto”, ha dichiarato Castellone.
La questione degli alloggi universitari è un altro tema caldo. “Con un caro affitti insostenibile, come si pensa di raggiungere l’obiettivo dei 60.000 posti letto previsti? Serve un piano concreto per l’edilizia pubblica universitaria”, ha aggiunto.
Castellone ha poi affrontato il tema del dottorato di ricerca, ricordando come durante il governo M5S il numero delle borse sia aumentato da 9.000 a 20.000, invertendo una tendenza decennale di tagli. Tuttavia, nonostante i progressi, il dottorato resta lontano dall’essere un trampolino di lancio per la carriera universitaria.
Anche la ricerca e lo sviluppo sono settori che necessitano maggiore attenzione. Con investimenti pari all’1,4% del PIL – di cui solo lo 0,9% proviene da investimenti privati – l’Italia si colloca sotto la media internazionale. “Il settore ha il più alto indice di rendimento, ma l’attenzione resta insufficiente”, ha affermato Castellone, sottolineando però i 10 milioni di euro annui stanziati grazie a un emendamento delle opposizioni per stabilizzare i ricercatori del CNR, anche se in passato erano stati previsti 30 milioni.
Infine, un duro monito sull’istruzione scolastica: l’Italia investe solo il 4% del PIL, contro una media OCSE del 5%. “Abbiamo enormi divari territoriali: a Reggio Emilia si investono 28 milioni annui, mentre a Reggio Calabria appena 9. E con l’autonomia differenziata, questa disparità rischia di aumentare. Il tempo pieno e un piano serio per gli asili nido dovrebbero essere priorità assolute, ma il governo propone invece un dimensionamento che taglierà 8.000 unità di personale, favorendo le scuole paritarie con voucher”.
Castellone ha concluso ribadendo l’impegno del Movimento 5 Stelle nel difendere e rafforzare il sistema educativo e di ricerca del Paese, auspicando un deciso cambio di rotta. “Per l’università, l’istruzione e la ricerca serve molto di più”.
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