Roma – La gestione dei fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) torna al centro del dibattito politico, con accuse di inefficienza e scelte controverse che rischiano di compromettere settori chiave per il futuro del Paese. Il deputato Antonio Caso, capogruppo del Movimento 5 Stelle (M5S) in Commissione Cultura, ha lanciato un duro monito in aula, sottolineando le criticità che affliggono i settori di istruzione e ricerca.
Secondo Caso, il governo attuale e la maggioranza non sono stati in grado di sfruttare appieno i finanziamenti ottenuti con grande sforzo dal precedente esecutivo guidato da Giuseppe Conte. “Ancora una volta, la toppa è troppo piccola rispetto al buco,” ha dichiarato, evidenziando come il ritardo nell’attuazione del PNRR rappresenti un grave pericolo per due settori già ampiamente sotto pressione.
Un quadro allarmante per scuole e università
Tra i problemi elencati spiccano:
- Tagli significativi nel personale scolastico: la manovra prevede una riduzione di circa 8000 unità tra docenti e personale ATA nelle scuole statali.
- Risorse insufficienti per le università: nel 2024, il settore accademico subirà un taglio di circa 800 milioni di euro.
- Carenze strutturali negli alloggi universitari e una gestione precaria per il personale della ricerca.
Il deputato ha anche criticato duramente la riforma del pre-ruolo proposta dalla Ministra Anna Maria Bernini, definendola “reazionaria” e destinata ad aggravare ulteriormente il fenomeno del precariato.
Fondi del PNRR: un’opportunità mancata?
La missione 4 del PNRR, dedicata a Istruzione e Ricerca, avrebbe dovuto rappresentare una svolta per recuperare il divario con gli altri Paesi europei. Tuttavia, a oggi, il tasso di realizzazione degli obiettivi è fermo al 25%. Questo scenario apre il rischio che l’Italia sia costretta a rimodulare i target o addirittura a rinunciare a parte dei finanziamenti.
L’impegno del M5S
Nonostante le difficoltà e le bocciature sistematiche delle proposte migliorative avanzate dal Movimento 5 Stelle, Caso ha assicurato che l’approccio del M5S resterà costruttivo. “Non possiamo permettere che il futuro del nostro Paese venga sacrificato per incompetenza gestionale,” ha concluso.
Il dibattito resta aperto, e con esso la speranza che i fondi del PNRR possano ancora essere utilizzati per invertire la rotta e garantire un futuro migliore per le nuove generazioni.
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