HomeComunicato StampaDispersione scolastica: l'UE risponde all'allarme lanciato da SGS

Dispersione scolastica: l’UE risponde all’allarme lanciato da SGS

Bruxelles analizza il fenomeno in Italia: "Progressi evidenti, ma resta da fare"

La dispersione scolastica continua a essere una sfida per molti Paesi europei, e l’Italia non fa eccezione. Il sindacato SGS Scuola ha recentemente inviato alla Commissione Europea un rapporto dettagliato sulla situazione nazionale, evidenziando criticità e suggerimenti per migliorare il tasso di abbandono precoce dell’istruzione e della formazione (ELET). La risposta dell’UE non si è fatta attendere: Szilvia Kalman, Capo della Commissione Europea per l’Istruzione e la Cultura, ha sottolineato l’attenzione con cui Bruxelles segue l’evolversi della situazione.

Secondo Kalman, la riduzione del tasso ELET è una priorità per l’Unione Europea, in quanto l’abbandono scolastico incide negativamente sulle prospettive occupazionali e sul benessere sociale. Attualmente, l’obiettivo UE per il 2030 è di portare il tasso di dispersione scolastica al di sotto del 9%. I dati Eurostat del 2023 indicano che il tasso medio europeo si attesta al 9,5%, con variazioni significative tra i diversi Stati membri.

L’Italia ha mostrato progressi costanti nell’ultimo decennio: il tasso ELET è sceso dal 15% del 2014 al 10,5% del 2023. Sebbene questi dati siano incoraggianti, il nostro Paese resta ancora al di sopra della media UE, rendendo necessario un ulteriore impegno per raggiungere il target prefissato. La Commissione continuerà a monitorare i progressi e a pubblicare annualmente il rapporto di monitoraggio del settore dell’istruzione e della formazione, fornendo supporto agli Stati membri per ottimizzare le loro politiche educative.

Aldo Mucci, rappresentante di SGS Scuola, ha ribadito l’importanza di un’azione congiunta tra istituzioni nazionali ed europee per consolidare i risultati ottenuti e migliorare ulteriormente il sistema educativo italiano. “Attendiamo la relazione UE, ma nel frattempo continueremo ad elaborare le nostre analisi”, ha concluso Mucci.

Il dibattito sulla dispersione scolastica resta aperto e cruciale per il futuro delle nuove generazioni, con la speranza che i progressi registrati possano trasformarsi in un cambiamento strutturale e duraturo.

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