Ciò che avevamo scritto tanto tempo fa a proposito della riserva T si è concretizzato (purtroppo). Con la Nota Ministeriale 45988 del 17 ottobre 2018 il Ministero dell’Istruzione Università Ricerca dà indicazione per avviare i licenziamenti dei diplomati magistrali assunti con riserva, la Riserva T.
A mettere fine alla stabilizzazione delle maestre, come ricorderete, è stata la sentenza del Consiglio di Stato.
L’amministrazione ha proceduto, prima che partisse la macchina del concorso, di procedere con i licenziamenti e quindi permettere a questi insegnanti di partecipare senza ambiguità alla nuova fase selettiva, che ribadiamo, non prevede nessuna bocciatura.
Concorso riservato diplomati magistrali, la CUB Scuola annuncia proteste
Se da un lato c’è quindi chi ha salutato il concorso come una sorta di liberazione per poter poi concorrere regolarmente ai posti per il ruolo, c’è chi lo contesta ferocemente. La CUB Scuola scrive in un comunicato che “Siamo, peraltro, di fronte ad un concorso truffa o, se si preferisce, a imbuto nel quale 200mila precari, precari di ruolo (i riprecarizzati, la nuova razza) e colleghe e colleghi di ruolo parteciperanno per la ridicola quantità di 12mila posti tra infanzia e primaria”.
Addirittura il sindacato di base annuncia che “tutelerà in ogni sede i colleghi licenziati con ricorsi al giudice del lavoro, e impugnerà il bando di concorso e, in particolare, la tabella titoli“.
Insomma la questione diplomati magistrali continuerà a tenere ancora banco, nonostante ciò la stragrande maggioranza di insegnanti si sta preparando al concorso riservato, pare anche che molti sindacati abbiano già attivato alcuni corsi di preparazione al concorso.