Diplomati magistrali: il licenziamento dopo le elezioni del 4 marzo

Salteranno circa 7 mila assunzioni degli anni precedenti, sono i diplomati magistrali, ma nessuno ancora lo dice o quasi infatti ItaliaOggi è fra i pochi a parlarne. Secondo il quotidiano salteranno circa sette mila assunzioni, per la precisione 6.669. I posti a rischio sono così suddivisi: “1.030 nella scuola dell’infanzia e 5.639 nella scuola primaria”. A perdere il posto saranno anche i diplomati magistrali già assunti, ma che si sono visti bocciare il ricorso dall’Adunanza Plenaria. Dei 5.639 – scrive ItaliaOggi – “circa i 2/3 delle assunzioni sono state effettuate prima del 2017/2018, in prevalenza nel 2016/2017 e un terzo riguarda docenti immessi in ruolo nell’anno in corso”.

I numeri dei diplomati magistrali che saranno licenziati

consiglio di stato e diplomati magistrale

La vicenda dei diplomati magistrali è ormai nota a tutti, noi per primi, li abbiamo messi in guardia in tempi non sospetti. “La riserva T che terrorizza i precari” aveva aperto uno squarcio nella fitta nebbia creata ad arte di chi continuava a propagandare ricorsi di ogni genere. A malincuore ci tocca constatare che anche allora avevamo ragione. I precari che hanno firmato con riserva T il contratto di immissione in ruolo hanno accettato e quindi firmato l’assunzione condizionata che conteneva la cosiddetta clausola risolutiva espressa, la riserva T appunto. Che in parole povere la loro immissione in ruolo era strettamente legata alla sentenza definitiva e in caso di soccombenza in giudizio il contratto sarebbe stato sciolto con il relativo licenziamento.
I diplomati magistrali immessi in ruolo con riserva sono concentrati al Nord, secondo un recente censimento ad opera del MIUR risulta che – scrive ancora ItaliaOggi – sono stati immessi in ruolo 499 docenti di scuola dell’infanzia e 4.970 docenti di scuola primaria, per un totale di 5.469 immissioni in ruolo da annullare: l’82% del totale. Numeri decisamente inferiori al Sud, dove le graduatorie ad esaurimento sono ancora zeppe di precari storici. I numeri del Sud sono state 169 e nella primaria 177, in tutto 346: il 5,2% del totale, il resto sono concentrate nel centro Italia.

I licenziamenti dopo le elezioni del 4 marzo

La macchina dei licenziamenti è stata avviata dall’attuale governo. ” L’amministrazione centrale – conclude ItaliaOggi -, infatti, ha chiesto con urgenza agli uffici periferici di effettuare il censimento dei contratti a tempo determinato con clausola risolutiva conclusi quest’anno con termine al 30 giugno o al 31 agosto. E gli uffici dovranno provvedere ai relativi adempimenti entro il 24 gennaio”. Ciò significa che dopo le elezioni del 4 marzo si provvederà ai licenziamenti.