I Diplomati Magistrali hanno un titolo di studio che è titolo valido a tutti gli effetti per l’insegnamento nella scuola primaria.
2) Per essere inseriti a pieno titolo in una graduatoria finalizzata alle immissione in ruolo (Gae) c’è bisogno oltre che del titolo di studio valido anche del superamento di una prova concorsuale.
3) I DM hanno il requisito di cui al punto 1) e non anche il requisito di cui al punto 2) e non possono pertanto essere inseriti in Gae, peraltro chiuse.
Usando una metafora, per entrare in Gae ci vogliono due gambe, due requisiti distinti i DM ne hanno uno solo. L’abilitazione magistrale é titolo di studio valido ma non è sufficiente per essere inseriti in una qualsivoglia graduatoria finalizzata alla stabilizzazione el rapporto di lavoro. I DM da dopo la sentenza della Consulta vorrebbero dal governo prima Gentiloni ora Conte, non una gamba ma una stampella ovvero una sanatoria.
A mio avviso per loro deve essere invece previsto una prova concorsuale riservata, evitando situazioni pasticciate come quella recentemente prospettata in anticipazioni di stampa. Una graduatoria in coda alle graduatorie di merito, poi smentita da Bussetti.
Si preveda quindi un corso concorso riservato con una prova selettiva , riservato ai DM ma anche a i laureati in Sfp con 360 gg. di insegnamento nella scuola primaria anche in modo non continuativo nell’ottennio precedente alla data del bando del concorso riservato.
Per gli idonei, si preveda l’inserimento in una Graduatoria regionale ad esaurimento in coda alle Gae provinciali ( GER) e con una libera opzione per essere inseriti in una graduatoria nazionale (GEN) con il punteggio dell’idoneità conseguito nel concorso riservato, con il punteggio per il servizio di insegnamento super valutato (24 punti a anno) , unitamente alla valutazione di titoli culturali e professionali posseduti.
Libero Tassella – ProfessioneInsegnante