Diplomati magistrale e la paura di decidere, lo farà l’adunanza plenaria

Diplomati magistrale, in meno di due mesi la sentenza definitiva

Docente licenziato e poi reintegrato dal giudice

L’arduo compito spetta all’adunanza plenaria fissata al 15 novembre. La sentenza stabilirà definitivamente il ruolo dei diplomati magistrale nella scuola, o meglio se il titolo di studio ante 2002 è abilitante oppure no. Qualsiasi sia la decisione, le maestre in questi anni hanno subito un pesante torto. Se il titolo è abilitante così come auspicano, meritavano di essere inserite nelle vecchia graduatorie permanenti e in questi anni sarebbero passate da un pezzo dal contratto a tempo determinato a quello indeterminato. Se invece la sentenza sarà negativa, in linea con l’ultimo orientamento della giurisprudenza, le maestra già immesse in ruolo con la riserva T saranno licenziate, l’ennesimo torto di un Paese che non è in grado di trovare la strada per garantire un’Istruzione seria alle nuove generazioni che comunque sia sono il futuro.

Adunanza plenaria, diplomati magistrale col fiato sospeso

A chiedere l’intervento definitivo dell’adunanza plenaria è stata la VI sezione del Consiglio di stato con un’ordinanza collegiale depositata il 29 gennaio del 2016 (364/2016), stranamente fino al 2016 tale sezione aveva confermato il parere favorevole nel riconoscere il valore abilitante del titolo di studio dei diplomati magistrale, dal 2016 in avanti sambra aver mutato il proprio orientamento affidandosi appunto all’adunanza plenaria che non è altro che collegio giudicante di ultima istanza, insomma una sorte di Corte di cassazione in materia di giustizia amministrativa. Il 15 novembre è fissata l’adunanza plenaria dalla sua sentenza dipende il futuro di alcune migliaia di maestre e maestri, ma anche dei laureati in scienze della formazione primaria che in questi anni hanno cercato di opporsi all’orientamento favorevole dei TAR, sarà forse per questo che ha cambiato orientamento?