La conferenza provinciale sulla programmazione della rete scolastica di Palermo ha deliberato la soppressione di 17 istituti scolastici storici della provincia, accorpandoli ad altri istituti. La decisione sta suscitando forti proteste da parte delle comunità scolastiche coinvolte.
Le scuole interessate da questo piano di riorganizzazione, voluto dal governo Meloni e dal ministro Valditara, sono punto di riferimento da decenni per intere generazioni di studenti, famiglie e personale scolastico. Tuttavia, secondo le associazioni di categoria, i criteri adottati sembrano rispondere più a logiche politiche che a reali esigenze pedagogiche o al reale fabbisogno di posti.
La chiusura di questi istituti avrà gravi ripercussioni, disgregando comunità consolidate e riducendo l’offerta formativa sul territorio. Il sovraffollamento nelle scuole di accorpamento potrebbe compromettere seriamente la qualità dell’istruzione.
Per protestare contro il piano sono state lanciate petizioni come questa su Change.org e il 28 novembre è prevista una grande manifestazione davanti all’assessorato regionale all’istruzione. I promotori chiedono il ritiro del provvedimento e di garantire il diritto allo studio a tutti gli studenti, soprattutto nelle aree più svantaggiate.
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