Molti docenti e personale scolastico svolgono ogni anno ore di lavoro extra per contribuire alle attività progettuali e gestionali della propria istituzione. Tuttavia, i compensi per questo impegno aggiuntivo risultano spesso inadeguati a causa di una tassazione eccessiva. Ancodis, il sindacato della scuola, propone alcune modifiche normative per valorizzare maggiormente questo sforzo.
La proposta: aumentare gli stipendi e applicare un’imposta sostitutiva ridotta
Il presidente di Ancodis, Rosolino Cicero, sottolinea come i lavoratori della scuola che scelgono di impegnarsi oltre l’orario contrattuale siano soggetti a una retribuzione bassa e a un’aliquota IRPEF che può superare il 43% sui compensi aggiuntivi. Per questo, Ancodis propone di aumentare gli importi orari previsti dal CCNL e applicare un’imposta sostitutiva del 15% sui compensi, in modo simile a quanto deciso per il personale sanitario.
Inoltre, si dovrebbe escludere queste somme dal reddito imponibile annuale per evitare i possibili conguagli fiscali di febbraio, che riducono pesantemente la retribuzione. L’obiettivo è riconoscere economicamente il lavoro aggiuntivo necessario per migliorare l’offerta formativa e incentivarlo, senza che i lavoratori debbano subire tre penalizzazioni: retribuzioni basse, alte tasse e conguagli fiscali.
Altrimenti, avverte Cicero, le istituzioni scolastiche rischiano di perdere questo prezioso impegno di docenti e personale, che potrebbero decidere di dedicarsi ad attività più remunerative. Una modifica normativa appare necessaria per evitare che lo Stato scoraggi l’impegno oltre l’orario di servizio nella scuola.
Leggi anche:
Segui i canali social di InformazioneScuola
Iscriviti al gruppo Telegram: Contatta @informazionescuola
Iscriviti al gruppo whatsapp
Iscriviti alla nostra pagina Facebook