Il Decreto Sicurezza, recentemente approvato e pubblicato in Gazzetta Ufficiale, introduce importanti modifiche al codice penale con l’obiettivo di contrastare il vandalismo nelle istituzioni pubbliche, ponendo maggiore attenzione verso gli edifici scolastici. Le nuove disposizioni, che modificano l’articolo 639, prevedono pene più severe per chi deturpa o imbratta beni destinati a funzioni pubbliche.
In caso di danneggiamento intenzionale volto a ledere l’onore o il decoro dell’istituzione, le pene possono variare da sei mesi a un anno e mezzo di reclusione, accompagnate da multe fino a 3.000 euro. Per i recidivi, le sanzioni possono raggiungere i tre anni di carcere e ammende fino a 12.000 euro.
Il decreto interviene anche sull’articolo 635, aumentando le pene per i danni durante manifestazioni pubbliche, con reclusione da un anno e mezzo a cinque anni e multe fino a 15.000 euro.
La novità, il giudice ha la facoltà di ordinare il ripristino dei luoghi danneggiati, purché sia provato l’intento di ledere l’onore dell’istituzione. Queste misure mirano a prevenire atti vandalici in contesti di protesta che coinvolgono studenti.
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