Il Consiglio dei Ministri ha approvato un nuovo decreto che introduce modifiche significative al sistema di reclutamento dei docenti, in linea con gli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). La riforma, frutto di un confronto con la Commissione Europea e basata sull’analisi dei primi due anni di applicazione del sistema attuale, mira a garantire maggiore stabilità al sistema scolastico italiano e a ridurre il ricorso alle supplenze.
Una delle principali novità riguarda l’integrazione delle graduatorie con i candidati idonei nei concorsi Pnrr. Questi ultimi, pur non avendo ottenuto il ruolo, potranno essere utilizzati per coprire fino al 30% dei posti banditi, a condizione che abbiano raggiunto il punteggio minimo nelle prove concorsuali. Questa misura rappresenta un passo avanti verso una maggiore copertura delle cattedre vacanti con docenti competenti e qualificati.
Il Ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, ha sottolineato l’importanza di questa riforma: “Compiamo un passo decisivo per garantire la copertura completa delle cattedre con docenti stabili e competenti. La nostra azione mira a ridurre al minimo il ricorso alle supplenze, aumentando al contempo la stabilità del sistema scolastico”.
Un’altra innovazione riguarda l’anticipazione dei tempi per la negoziazione dei contratti di lavoro. I docenti potranno firmare i contratti prima della presa di servizio, consentendo di rendere disponibili eventuali posti non assegnati già nell’anno scolastico in corso. Questo punta cambiamento a ottimizzare il processo di assegnazione delle cattedre ea evitare ritardi nell’avvio dell’anno scolastico.
Infine, viene istituito un elenco generale per la copertura delle cattedre vacanti. A questo elenco potranno accedere sia i docenti che hanno superato un concorso dal 2020 sia gli idonei dei concorsi Pnrr oltre la quota del 30%. Inoltre, sarà possibile essere immessi in ruolo anche in regioni diverse da quella in cui si è svolto il concorso, offrendo così maggiori opportunità ai candidati e contribuendo a risolvere le carenze di personale in alcune aree del Paese.
Questa riforma rappresenta un importante passo avanti verso un sistema scolastico più efficiente e stabile, capace di rispondere alle esigenze degli studenti e di valorizzare il ruolo dei docenti.
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