Cosa dice la tabella degli aumenti reali del taglio del cuneo fiscale dopo il varo del decreto lavoro 2023? Dice che in tasca ai lavoratori non andranno 100 euro come sbandierato dal governo, ma molti meno.
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Il Decreto Lavoro 2023 ha suscitato grande interesse e curiosità per quanto riguarda l’effettivo impatto sulle retribuzioni nette dei lavoratori. Grazie alla bozza del provvedimento, che InformazioneScuola.it ha esaminato, siamo in grado di calcolare l’incidenza sulla base del nuovo esonero contributivo, che prevede un taglio del 7% per redditi fino a 25mila euro e del 6% fino a 35mila euro.
Tabella reale del taglio del cuneo fiscale, ecco quanto troveremo nel cedolino
Tuttavia, è importante precisare che questi calcoli non tengono conto del precedente taglio del cuneo fiscale-contributivo del 2 e 3 per cento, effettuato all’inizio dell’anno con la legge di bilancio. In ogni caso, il taglio riguarda esclusivamente i contributi pensionistici a carico dei lavoratori, sia del settore pubblico che del settore privato, e non l’IRPEF.
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Una domanda che sorge spontanea è se, versando meno contributi, le pensioni future saranno ridotte. La risposta è no, poiché i contributi non versati sono riconosciuti in via figurativa e non comportano alcuna riduzione del montante contributivo. Tuttavia, un paradosso del provvedimento è che, mentre diminuisce l’imponibile previdenziale, automaticamente aumenta il reddito, l’imponibile fiscale e, di conseguenza, anche la tassazione diretta.
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